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La fine del mondo non c’è stata, rieccoci quindi a fare le classifiche di anno, sta diventando quasi una consuetudine, senza la classifica di fine anno sei quasi uno sfigato, della serie “ dove vai senza la classifica di fine anno non fai”. Nerd di tutto il mondo stilano la loro classifica, cercando di farsi notare, mettono l’album dell’ultima “next big thing”. Un quadro ridicolo e stupido: la musica non è uno sport, è una gara a perdere il proprio auto-controllo. Da “couch potato” che non sono altro ho sempre evitato di fare queste classifiche del “meglio di” per pigrizia e per menefreghismo. Alla fine ho ceduto, da un paio d’anni a questa parte sono finita nel vortice senza ritorno, le ultime di settimane di Dicembre faccio la mia classifica come se non ci fosse un domani. Come tutte le classifiche è una classifica sostanzialmente inutile e soggettiva, è puro divertimento, un passatempo da musicomani incalliti, raccoglie i dischi in heavy rotation nel nostro mp3 o stereo. Il meglio e il peggio, tra un viaggio in macchina e l’arrivo a casa/ lavoro. La musica a volte è in sottofondo, altre in primo piano. Nella classifica di fine anno finisce la seconda.
Classifica del “meglio o del peggio”:
1. Ty Segall Band – Slaghterhouse
Il passato è presente. Con Ty Segall il garage rock, la psichedelia vivono una seconda giovinezza.
2. Converge – All we love we leave behind
Gli anni passano, i Converge non invecchiano, continuano a farci sanguinare le orecchie a dovere. “This is boston, not LA” (cit.)
3. Godspeed You! Black Emperor – Allelujah! Don’t bend! Ascend!
Parlare di un disco dei Godspeed You! Black Emperor è come disegnare la trama di un film in un foglio A4. Inutile. Ascoltate il disco, non c’è altro da dire.
4. Chris Cohen – Overgrown Path
Chris Cohen, musicista tuttofare, impeganto su vari fronti ( Deerhoof, Cryptacize, The Curtains, Natural Dreamers), tenta la strada da solista e fa centro con un disco dalle venature vintage.
5. Clinic – Free Reign
I Devo degli anni duemila, ritirano fuori le mascherine e continuano a curarci con tutte le attenzioni del caso. Consigliati per guarire dall’otite acuta.
6. The Pheromoans – Does this guy stack up
Psichedelia con i fiocchi alla faccia dei Tame Impala. E’ il 2012 o il 1966? I dubbi incombono.
7. METZ- METZ
Niente di nuovo sotto il sole, non si esce vive dagli anni ottanta e non si dimenticano gli anni novanta. Anzi, diciamo, non li vogliamo dimenticare, siamo dei dannati passatisti, i METZ lo sanno bene e ci servono il piatto ben caldo.
8. Neil Halstead – Palindrome Hunches
C’è vita dopo il dream pop, Neil Halstead ce lo dimostra con l’ennesima ottima prova da cantautore. Non tutti finiscono come Andy Bell, sia lodato il dio del rock.
9. DIIV – Oshin
“Oshin” è un filmetto giallo alla Jessica Fletcher, la trama è nota, c’è sempre un morto di mezzo, ma l’assassino è un ‘incognita. Nel disco d’esordio dei DIIV non c’è niente di già sentito, non manca però una sensibilità melodica che centinaia di gruppi si sognano. Basta e avanza.
10. Toy – Toy
Gli Horrors fanno scuola. I TOY seguendo la via del revival, tra echi di krautrock, shoegaze, post-punk, superano i maestri alla grande. Promossi a pieni voti.
Album-delusione:
Japandroids – Celebration Rock
The Smashing Pumpkins – Oceania
Concerto dell’anno:
Meat Puppets live @ Auditorium Flog
Tarli musicali:
DIIV – Past Lives
Clinic – Miss you
Toy – Dead and Gone
Mac DeMarco – Ode to Viceroy
METZ – Wasted
Goat –Let It bleed
Flats – Foxtrot
Converge – Sadness come home
The Pheromoans – Grab A Chair
25 dicembre 2012