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E metamorfosi fu. Dopo “Ghostory” un’altra mezzora di musica della categoria nuove tendenze per gli School Of Seven Bells versione 2012. Cinque pezzi dilatati che consegnano definitivamente il duo newyorkese ad un mondo elettro-sintetico, questa volta meno dreamy e più pop. Una naturale evoluzione della specie?
Chi fa pop, non si finisce mai di imparare, ha la sua dose di furbizia. Abbiamo già detto della somiglianza del singolo “Secret Days” con “I Want Your Sex” di George Michael, pur ricordando nelle soluzioni sonore uno dei primi singoli del gruppo, l’indimenticabile “Iamundernodisguise”. L’impressione generale di questo EP è che gli School Of Seven Bells abbiano fatto le ore piccole nei club e lasciato a casa chitarre e indole shoegaze, se si esclude quella abrasiva della title track che concede un paio di minuti di feedback in una cavalcata di tredici, ideale incrocio tra Depeche Mode (o Pet Shop Boys) e sigla serie poliziesca americana anni ’80. Nel restante trio di brani possiamo parlare di School Of Seven Electronics ed ecco le nuove tendenze, techno e minimal in primis. Ciò nonostante proprio qui si nasconde la perla della raccolta: “Faded Hearts” è una ballata con echi house ma originale perché capace di inserirsi nel filone hypnagogic di Neon Indian e Washed Out.
Tra revival e malinconia ballabile, questi sono i nuovi School of Seven Bells. Prendere o lasciare.
62/100
(Matteo Maioli)