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All’interno di una rassegna itinerante già di per sé ricca di spunti, Ausgang è riuscita a infilare una serata che sì è rivelata una vera intuizione. Al Lanificio159 di Roma si sono alternati otto nomi di caratura nazionale tra band e artisti, suddivisi in tre palchi. Supersanto’s Club aveva già avuto una prima edizione verso la fine dell’anno scorso e verrà ripetuta a marzo, aprile e maggio. Il cartellone di inizio febbraio ha visto nomi di sicuro interesse, tra cui spiccavano Drink to Me, Criminal Jokers e King of the Opera, ma che lasciavano spazio anche a realtà che emergenti come Dumbo Gets Mad e Dracula Lewis.
Si parte presto con il cantautorato sghembo di Alessandro Fiori per poi passare al set degli Uochi Toki, che mettono sul palco il loro sound fatto di electro e versi tra il parlato e il rappato. Le basi in particolare sono quelle che colpiscono maggiormente, percorse da ritmiche assolutamente non banali. Le tempistiche della serata impongono un cambio di palco per assistere all’esibizione dei Dumbo Gets Mad. Il duo italiano sta per pubblicare il nuovo disco “Quantum leap” e infatti tutta la scaletta è un’ottima occasione per sentire i nuovi brani. La formula convince, seguendo la falsariga del primo album “Elephants at the door”, continua a proporre un mix di suoni elettronici, ritmi tropicali e pop lo-fi che li pongono a metà strada tra Stereolab e Animal Collective.
King of the Opera, ormai dismessi completamente i panni di Samuel Katarro, continua a portare in tour il primo disco “Nothing Outstanding”. Anche nella versione live i brani dell’album mantengono la loro freschezza e qualità e Albero Mariotti si conferma personaggio di primo piano della scena alternativa italiana.
Su un altro dei tre palchi inizia il concerto dei Criminal Jokers che richiama parecchio pubblico. Il disco “Bestie” uscito l’anno scorso ha segnato il passaggio della band dall’inglese all’italiano, ma anche e soprattutto a parti strumentali meno incisive ed urticanti che in passato. Insomma il risultato non convince del tutto, neanche dal vivo. Anche il concerto di Dracula Lewis ha destato la curiosità dei presenti. Palco minimale con synth e voce filtrata, l’artista presenta alcuni pezzi che faranno parte del suo disco di debutto tra cui spiccano i singoli “Permafrost” e “Marble eyez”, pubblicati entrambi l’anno scorso. Un suono accattivante che con il passare del tempo potrà rendere al meglio anche in concerto.
Si arriva verso la conclusione della serata affidata ai Drink to Me. La band torinese tira fuori un’esibizione inappuntabile con un live set ormai rodatissimo (siamo infatti alle ultimissime date del tour di “S”). La scaletta è affidata soprattutto ai brani dell’ultimo disco a parte “B1”, pezzo che risale a “Brazil”. Un gruppo che meriterebbe sicuramente più attenzione sia in Italia che all’estero.
(Francesco Melis)
13 febbraio 2013