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Il cantato suadente e mai fine a sé stesso, la chitarra di gusto glam in primissimo piano. No, non sto parlando del primo album omonimo dei Suede che ha appena compiuto vent’anni, bensì del loro ultimo “Bloodsports”. A sottolineare che la magia dei Suede è ancora intatta e dopo un lungo periodo di appannamento Brett Anderson e compagni confezionano un album compatto e ispirato.
Si ritorna finalmente alla stessa squadra dietro a “Coming up”, picco commerciale del 1996, ovvero Richard Oakes alla solista ed Ed Buller in cabina di regia; e se avete amato quell’album, vi sentirete come a casa. Dove si cambia rispetto ad un passato glorioso è a livello di liriche, dove a prevalere sono la disillusione nei sentimenti (“Love is Sabotage”), la nostalgia della giovinezza, l’alienazione. Tematiche care anche al padre putativo David Bowie nella sua ultima e contemporanea fatica discografica – non a caso, sempre di un ritorno si tratta.
I primi due estratti, nell’ordine “Barriers” e “It starts and ends with you”, lasciano sensazioni contrastanti: il primo apre energicamente l’album ma suona un po’ troppo U2 ed Editors, mentre il secondo sono proprio loro, con l’ombra di Mick Ronson nell’arrangiamento spigoloso. Andando oltre, “Snowblind” presenta una delle migliori performance vocali di sempre del leader e un chorus antemico, come la stessa “Hit me”; scelgo però “For the strangers” come manifesto dell’album e del nuovo corso Suede, emozionante ballad che attraversa per intero la storia della musica britannica dai Beatles in poi. La seconda parte dell’album è più evocativa e scava nella profondità dell’animo, con apici il pathos strumentale di “Sometimes i feel i’ll float away” e soprattutto “Always”, dove ti sembra di ascoltare i gruppi preferiti di Anderson (Talk Talk, Floyd e Smiths) tutti nello stesso pezzo, nonché un tocco di esoterismo inedito al resto dei brani in scaletta.
Abbiamo visto qualche giorno fa Noel Gallagher e la coppia Albarn-Coxon dividere il palco al Teenage Cancer Trust. L’anno scorso i più fortunati di noi si sono goduti la reunion dei Pulp. Ora abbiamo un nuovo album dei Suede, altro evento in sé La vita è davvero una ruota che gira.
75/100
(Matteo Maioli)
11 aprile 2013