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Partiamo dai presupposti: “Hanging Gardens” è un disco a suo modo anacronistico. Vi potrete addirittura udire echi del sound disco anni ’90, in “Supernature” e nel singolo “I’ll get you”, ad esempio. Il che potrà disorientarvi, dal momento che mai come negli anni dal 2000 ad oggi l’elettronica si sta sviluppando e ampliando in categorie, sottogeneri e sfumature, che virano verso strade differenti ma che comunque riflettono perfettamente il sapore del proprio tempo.
Per “Hanging Gardens” le cose funzionano diversamente. Anzitutto non è un lavoro club-oriented, perciò non aspettatevi un mood particolarmente deep, perché tutto qua è fin troppo cristallino. Né tantomeno glitchismi di sorta, stratificazioni o dissonanze. Ma non è neanche un album che segue il filone mainstream della dance attuale. E’ un lavoro fresco, perfetto come sottofondo, senza pretese. Come genere potremmo identificarlo nel filone che viene denominato “daytime disco”, ovvero un tipo di musica elettronica da ascoltare di giorno, ideale per party estivi o un cocktail a bordo piscina. Non è un caso, infatti, che i nostri due DJ, Tyler Blake e Michael David, siano californiani e che l’aria afosa, il mare e il sole si ritrovino in ogni angolo della loro musica. In modo particolare nel brano “Fax from beach”, la cui build up si stende tra percussioni tribali e ritmi sincopati di chiara influenza breakbeat.
Volete qualcosa di piacevole da ascoltare in auto durante un viaggetto con gli amici? Avete organizzato un rinfresco serale a casa vostra? Desiderate un bel sottofondo breezy per una giornata al mare? Se la risposta è sì, allora “Hanging Gardens” fa al caso vostro.
In caso contrario, statene alla larga.
67/100
(Raising Girl)
9 maggio 2013