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Ci hanno messo quattro anni per ritrovarsi Apparat e Modeselektor. Quell’unione, che nel 2009 aveva dato vita a un album interessante, ritorna ora con un secondo episodio. Intitolato semplicemente “II”, questo nuovo lavoro ricalca ma solo in parte le orme del suo predecessore. Forse più che nel disco d’esordio questo progetto riesce nell’intento di mescolare brani orecchiabili ed accattivanti con quella sperimentazione che è anche un marchio di fabbrica dei due progetti principali.
I territori sonori sono sempre quelli dell’elettronica e della minimal dai sapori berlinesi. Spesso il suono è però accessibile, quasi pop verrebbe da dire. Per essere più diretti, sembra quasi che Moderat con questo nuovo disco abbiano voluto puntare su una maggior fruibilità. È paradigmatico in questo senso il singolo “Bad Kingdom” che infatti richiama le produzioni più immediate e dirette di Apparat. In questo brano le melodie vocali si dipanano su un tappeto di sonorità elettroniche ben calibrate. Come si diceva, in “Moderat II” c’è anche ampio spazio lasciato all’improvvisazione del trio: i dieci minuti di “Milk”, tra ritmiche e suoni pulsanti, ben rappresentano l’altro estremo del disco che si contrappone a “Bad kingdom”. In mezzo tanti altri spunti: dalle atmosfere rarefatte di “Let in the light” e “Ilona”, passando per l’arrembante “Therapy” per arrivare a “Damage done”, potenziale singolo.
Non sarà uno dei dischi dell’anno, ma questo ritorno di Moderat è una piacevole parentesi fino ai prossimi lavori di Apparat e di Modeselektor.
69/100
(Francesco Melis)
24 settembre 2013