Share This Article
“F A T E” è il primo disco dei Soviet Soviet. Un lavoro sospirato ed atteso da tanti in Italia ma anche in giro per l’Europa. I primi EP della band pesarese negli anni scorsi hanno iniziato ad attirare le attenzioni di critica e pubblico, mentre l’annuncio della pubblicazione dell’album d’esordio per l’etichetta americana Felte ha fatto il resto.
“F A T E” conferma che le attese erano assolutamente ben riposte. Partono i primi minuti e si materializza un suono granitico e potente, che come per gli EP si muove nell’ormai ben conosciuto territorio del post punk e della new wave. Quello che colpisce di questi nuovi undici brani è infatti l’impatto e l’immediatezza. Siamo di fronte a un lavoro che non ha cadute di stile né di tensione. E’ un po’ come se in “F A T E” i Soviet Soviet abbiano provato a ricreare l’esplosività dei loro concerti.
L’inizio del disco, affidato a “Ecstasy” e “1990”, è segnato da una durezza sonora che lascia quasi storditi. I due brani tracciano lo schema compositivo che si ripete per tutto il lavoro, senza però mai togliere freschezza e incisività alle canzoni. I toni e le atmosfere vagamente dark vengono rimarcate da una sezione ritmica potente e quadrata. Ci sono anche momenti dai quali traspira un po’ meno pathos come “Further” e “Gone fast”. Ma il ritmo riprende ai livelli di inizio disco quando si arriva a “Together”.
“F A T E” è la summa dei primi anni di vita di una band, di tre musicisti, che in qualche anno di attività e dopo la solita gavetta sono riusciti a imporre la cifra stilistica dei Soviet Soviet ed hanno sfornato uno dei dischi più interessanti di questo 2013.
83/100
Francesco Melis
27 novembre 2013