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Intervista a The Veils

Paolo Bardelli

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The Veils back

I Veils sono questa settimana in tour in Italia con partenza venerdì 11 aprile dall’Off di Modena. E’ questa l’occasione per fare loro qualche domanda veloce veloce via mail.

Allora siete tornati a suonare in Europa…
Ed è da un po’ che non suoniamo in Italia, non vediamo l’ora. E’ una nazione incantevole dove fare un tour.

Lo dicono tutti… Quindi quali sono le caratteristiche di questo tour rispetto agli altri? Cosa ci dobbiamo aspettare di novità?
Suoneremo un po’ di nuove canzoni che finiranno nel nuovo album ed è la prima tournée che facciamo con formazione a 5 dopo un po’ di tempo. Ci divertiremo di certo.

Siete neozelandesi però avete base a Londra e incidete anche negli States (l’ultimo “Time Stays We Go” a Los Angeles), per cui siete una vera band cosmopolita… dove vi sentite però a “casa”?
Sì, siamo una band geograficamente confusa! Siamo stati in giro per il mondo costantemente negli ultimi 10 anni, per cui abbiamo fatto in modo che “casa” fosse dovunque potessimo essere.

Come va con la Pitch Beast records? C’erano state problematiche con la Rough Trade o è stato un cambio naturale?
Avevamo un accordo di 3 album con la Rough trade, perciò quando è finito abbiamo pensato che ci sarebbe piaciuto avere una nostra etichetta. Così puoi avere il maggior controllo creativo possibile e inoltre puoi ascoltare i consigli degli altri solo quando vuoi, non perché magari questi altri sono “quelli coi soldi”…

Avete fatto album più acustici, altri più elettrici… c’è una nuova avventura musicale che vorreste affrontare?
Credo che il nostro prossimo album sarà più basato sul nostro suono come “live band”. Abbiamo fatto una session agli Abbey Road Studios l’anno scorso e ho molto amato quello che è venuto fuori da noi cinque in una stanza.
Questo è quello che spero.

Questo il riepilogo delle date dei Veils questa settimana in Italia:
11.04.14 Modena – Mr. Muzik OFF
12.04.14 Madonna dell’Albero (RA) – Bronson
13.04.14 Conegliano Veneto (TV) – Apartaménto Hoffman
14.04.14 Segrate (MI) – Circolo Magnolia

(Paolo Bardelli)

7 aprile 2014

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010