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Il pop è croce e delizia, si sa. Almeno nel rock, perché addolcisce, toglie impatto, porta su altre strade. I Popstrangers non lo nascondono fin dal loro nome, anche se non ce ne sarebbe bisogno (non ho mai capito perché per alcuni generi, tipo il funky, tutte le band devono mettere “funk” nel nome, come se fosse difficile capirlo se le ascolti (!), come se tutte le band rock dovessero inserire “rock”… i Rock Nirvana, i Arcade Rock Fire, e così via).
La band neozelandese, con il suo secondo full length, fa sperimentare entrambe le sensazioni (la croce e delizia, non il funky e il rock…) all’ascoltatore, prendendolo per la “gola” del catchy-refrain di “Country Kills” (che si è meritato un posto in Questo Spacca!), uno di quei ritornelli che sanno lanciare un disco oltre l’ostacolo dell’ascolto annuale (tradotto, basta questa canzone per far sì che questo album lo si ritiri fuori nel 2015, 2016, 2017…), e circuendolo con altre moine forse un po’ eccessive, come il ritornello dell’iniziale “Sandstorm” che nasce sbarazzino dal nulla dopo un intro e una strofa fascinosi e psych.
Tra questi due estremi, rimane il gusto complessivo di questo “Fortuna”, che è in tutto e per tutto un disco primaverile nel vero senso della parola, e dispiace che esca troppo tardi per goderselo appieno con il profumo di tigli nell’aria (release fissata per il 27 maggio 2014). La sensazione che lascia è infatti quella che aveva per il sottoscritto rappresentato un paio d’anni fa un disco come “12 Desperate Straight Lines” dei Telekinesis, ovvero la leggerezza di un momento in divenire, di un sussulto in potenza, come se la forza di uno stelo che nasce sia la più bella risposta a qualunque rigidità, che sia dell’inverno o della propria vita. Sfiorando il mondo dei Vines, i Popstrangers sanno sapientemente scorrazzare a briglia sciolta (“Right Babies”) in ambienti punk-rock oppure in quelli più cerebrali di un rock tipicamente fm-americano con progressioni meno usuali (“Tonight”), sempre sulla sottile linea azzurra del pop.
Azzurra come i cieli di questo periodo, avevate capito, no?
70/100
(Paolo Bardelli)
17 aprile 2014