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Il rock è dei cinquantenni. Mercoledì sera al Tender, bel locale di Firenze, Federico Fiumani ce l’ha dimostrato. Il pubblico voleva festeggiare il cinquantaquattresimo compleanno di un’icona della new wave italiana prima e del cantautorato punk poi. Ma, a ben sentire, è il festeggiato che ha fatto un regalo agli spettatori paganti: un bagno di musica e sudore, di quelli che non si vedono tutti i giorni. Non c’è giovane che tenga il palco come Fiumani, con irruenza punk ed eleganza new wave (appunto).
L’approccio alla perfomance è sempre quello giusto: dare il massimo, cadere ma restare sempre in piedi. Le canzoni ci sono tutte, i classici della prima ora non mancano, senza la “sacra” triadre Amsterdam, Siberia, Elena non sarebbe un concerto. E poi si fanno apprezzare gli inni da pogo, da ballare fino a svenire ed è così che Maggio diventa Gennaio perché la carriera è un flusso inarrestabile di rinascite, il tempo, passa e non si ferma mai. Ci sono sempre nuove storie da vivere e raccontare, alcune urlate dal profondo dell’anima (“Diamante grezzo “, “Madre superiora “) ed altre semplicemente sussurrate (” Dammi tempo “,”Fine di una relazione”). Lo sguardo di Fiumani sul mondo è sempre divertito e mercoledì lo era ancor di più: un artista felice e soddisfatto, fiero di essere se stesso, nel bene e nel male.
Tutte le strade portano a Firenze, amore mio.
Dammi tempo
Verde
Venus (Television cover)
Amsterdam
Hell’s angel
Tutte le strade
Grande come l’oceano
L’odore delle rose
Vaiano
Fine di una relazione
Il suono che non c’è
Ho fondato un gruppo
Siberia
Io sto con te (ma amo un’altra)
Boxe
Sunday morning (The Velvet Underground cover)
Diamante grezzo
Temporale in campagna
I giorni dell’IRA
Labbra blu
Blu petrolio
Gennaio
Bis
Madre superiora
Io amo lei
Giovanna dice
Elena
Beato me
(Monica Mazzoli)
17 maggio 2014