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La musica non colta è considerata in Italia musica di serie B, un po’ come i B-movie degli Anni Settanta, fatti con pochi soldi e distribuiti in sale sparute. Eppure Mario Bava – per citarne uno – con budget risibili, film dopo film, ha portato avanti un immaginario dell’orrore a tinte forti, prima in bianco e nero, poi a colori. Lo spettacolo “Spartiti”, nato dall’incontro tra Max Collini (Offlaga disco pax) e Jukka Reverberi (Giardini di Mirò, Crimea X…), occupa uno spazio esiguo e non richiede grossi investimenti. Il macrocosmo entra nel microcosmo: i racconti di più vite popolano il palco di un piccolo pub fiorentino vicino alla stazione S. Maria Novella, il Max Pub.
La letteratura e la musica, indissolubilmente unite, creano un varco spazio – temporale, Collini interpreta, più che leggere, racconti autografi ed estratti di altri autori contemporanei ( tra gli altri, Paolo Nori, Gianluca Morozzi, Pier Vittorio Tondelli, Matteo B. Bianchi ecc.). Con la sola forza della voce, riproduce brevi tracciati di storia vera, quella che (forse) non troverete mai sui libri : gli ultras, il movimento studentesco, scenari da “amore tossico”, gli anni ottanta, la decadenza della borghesia. Sullo sfondo delle parole si inseriscono poi gli interventi sonori (chitarra elettrica, mac, effettistica) di Jukka Reverberi, posti a dare un volto a ciò che non si può vedere ma solo immaginare: i fotogrammi scorrono vividi nella mente di chi all’epoca c’era e chi non era nemmeno nato. Va in scena il film della quotidianità, delle piccole cose che diventano grandi.
(Monica Mazzoli)
21 maggio 2014
foto instagram: Camilla Bisi