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Il Mojotic Festival di Sestri Levante, giunto ormai alla sua sesta edizione, si è ritagliato nel corso degli anni un ruolo di primo piano nel panorama nazionale dei festival estivi. Il merito è tutto del giovane staff, che è riuscito a portare nella suggestiva cornice del comune ligure artisti di grande spessore internazionale. Sui palchi del Mojotic è passata gente del calibro di Bonnie Prince Billy, Patrick Wolf, Joan as a Police Woman e, non ultimi, i Tame Impala che, stregati dalla cittadina, hanno dedicato a Sestri Levante una jam strumentale nel loro ultimo live EP.
Il piatto forte dell’edizione 2014, dopo le esibizioni di Anna Calvi e M.Ward (rispettivamente il 21/06 e 08/7), è senza dubbio il live dei The War On Drugs del 16 Luglio. “Lost in Dreams”, l’ultimo album della band americana, qui da noi su Kalporz si è preso un bel 90/100, meritandosi di diritto l’etichetta di “Instant Classic” nelle nostre segnalazioni di metà anno. Proprio per questo motivo c’era grande attesa per la seconda e ultima data italiana del quartetto guidato da Adam Granduciel. Quest’ultimo sale sul palco alle 22.30 circa, dopo la brillante apertura degli His Clancyness, che propongono live i brani dell’ottimo “Vicious”. La band di Philapdelphia parte subito forte con “An Ocean In Between The Waves”, imperiosa cavalcata space rock, perfetta come opener con la sua incalzante drum-machine sincopata. Il pubblico conosce e apprezza i brani di “Lost in Dreams”, proposti quasi tutti nella prima parte del concerto e, come su disco, dilatati con lunghe code strumentali. Lo splendido scenario dell’Ex Convento dell’Annunziata, con il palco distante pochi metri dal mare, si sposa perfettamente con la musica dei The War On Drugs, perfetta per muoversi libera in spazi aperti. Granduciel, non propriamente un chiacchierone, scherza addirittura con le prime file, prima di lanciarsi nella perfetta esecuzione di “Eyes To The Wind”, una delle punte di diamante dell’ultimo disco. Altrettanto suggestiva è la splendida “Red Eyes”, diventata in poco tempo uno dei grandi classici dei TWOD.
Nella seconda parte del live la band pesca a grandi mani da “Waghonweel Blues” e, soprattutto, da “Slave Ambient”. È il turno di brani storici come “Baby Missels”, “Best Night”, “I Was There” e la bellissima “Buenos Aires Beach”, eseguita in una versione alternativa rispetto al pezzo in studio.
I The War On Drugs abbandonano il palco, tra gli applausi del pubblico, dopo un’ora e mezza abbondante di esibizione. Il quartetto del Pennsylvania ha regalato ai presenti una serata di rock d’altri tempi, musica come una volta, di quella che hai voglia di riascoltare dal tuo iPod appena finito il concerto. Disco dell’anno, band dell’anno e, per chi scrive, concerto dell’anno.
(Stefano Solaro)
22 luglio 2014