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“Bright White Light” è il nuovo disco dei Drink To Me, ma rappresenta anche e soprattutto una sfida nella sfida. La band piemontese è infatti chiamata a ripetersi dopo un album perfetto come il precedente “S”, uscito tre anni fa. Ma non solo: il cambio in formazione di un elemento (il bassista Carlo Casalegno) ha portato il quartetto a ridisegnare, seppur in modo assolutamente naturale, i propri confini e schemi musicali.
Da questi presupposti nasce “Bright White Light”, che invece di ricalcare i passi di “Brazil” e “S”, trova un’autonoma strada compositiva. Ed è questa forse la caratteristica più affascinante del nuovo lavoro. E’ un sound che non ti aspetti, qualcosa di nuovo rivisitato con la cifra stilistica dei Drink To Me. I nuovi brani si presentano quasi come un flusso senza soluzione di continuità in cui si mescolano alla perfezione struttura pop, psichedelia e basi elettroniche per dare vita a un disco che, pur colpendo già dal primo “play”, nasconde delle sorprese anche in tutti gli ascolti successivi. Questo senza la presenza di evidenti potenziali singoli, con l’eccezione in parte di “Bright” e “Secret”. Proprio questi due brani mostrano come i Drink To Me riescano con successo a rivitalizzare la loro musica anche in chiave più smaccatamente pop, attraverso melodie a presa rapida che comunque non mettono in secondo piano gli arrangiamenti sempre curati ed originali. “Twenty Two” è uno dei brani più riusciti del disco, quasi nove minuti che scorrono su un pulsante tappeto di suoni elettronici. Ogni brano vive di luce propria, ma sarebbe un peccato non ascoltare “Bright White Light” tutto d’un fiato per apprezzarlo in ogni sua sfaccettatura.
Questo nuovo lavoro vede la band piemontese uscire vittoriosa anche per l’intraprendenza ed il coraggio dimostrata nel cambiare.
Al netto di tre ottimi dischi ed uno diverso dall’altro sarebbe bello se finalmente i Drink To Me potessero riscuotere la giusta ricompensa.
88/100
(Francesco Melis)
23 ottobre 2014