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Il percorso che ha portato Casa del Mirto al suo terzo disco si può definire, con un eufemismo, accidentato. Tra scioglimento annunciato ed in seguito ritirato, un disco (“Love inc.”, poi distribuito gratuitamente via web) contraddistinto da una forte virata su ritmiche che lambivano la techno, si è arrivati al sofferto risultato.
“Still”, pubblicato da Ghost Records, vede la luce a distanza di qualche anno dall’acclamato doppio “The Nature” e ci presenta una band che non s’è voluta accomodare su quelle sonorità ma a voluto fortemente cambiare anche a costo di ritardare enormemente il terzo capitolo della propria discografia. Le tastiere e synth a tratti volutamente pomposi della precedente produzione lasciano spazio a brani più ariosi, spesso segnati da atmosfere soffuse e ritmiche decise anche se volutamente rallentate. I territori musicali sui quali si muove la band trentina non cambiano di molto. Cambia, quello sì, l’approccio ad ogni singolo brano a cui viene dedicata una ricerca sonora ed un’accuratezza che in passato non era mai stata così pronunciata. Il primo singolo “Invisible” è un vero e proprio brano-manifesto, un perfetto brano glo-fi. Ma ancora di più colpiscono altri momenti del disco come “Where you stand”, con il suo ritmo downtempo e “Pressure”, ricca di sonorità 80s. In generale “Still” pare una bella lezione in cui Casa del Mirto mostra il lato più pop dell’elettronica ribadito anche in brani diversi tra loro come “A Picture Of” e “8”.
Forte di una produzione che non ha assolutamente nulla da invidiare a quelle internazionali “Still” è l’ottimo risultato di percorso sofferto. Alla base di un disco riuscito c’è dunque anche questa gestazione così travagliata.
79/100
Francesco Melis
5 ottobre 2014