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Marco Bianchi (Cosmo) è tornato con il gruppo. Il nuovo album, “Bright White Light” si trova nei migliori e peggiori negozi di dischi ed i Drink To Me sono in giro per l’Italia. Sabato sera hanno fatto tappa al Tender, locale fiorentino, facendo ballare i presenti. L’anima della serata è stata proprio lui, Bianchi, che pur avendo avuto piccoli problemi di salute poche ore prima di salire sul palco, non si è certo risparmiato, standosene nell’angolo, chino sul suo sintetizzatore Nord. Lo avrebbe anche potuto fare, in fondo il mondo è pieno di musicisti freddi,che durante i concerti si non si curano di chi ha pagato un biglietto per venire a vederli.
Ed invece no: i Drink to me hanno portato in scena con passione ed energia il loro ultimo disco, più qualche incursione nel precedente “S” (Picture of the Sun, Future Days, Henry Miller, Disaster Area). Cosmo, con il sudore sul volto, si muove tra sampler, sintetizzatore ed il filo del microfono, cercando di dare voce e vita alle composizioni da studio : brani con una radice electro (se non techno a volte) che vanno altrove, verso il pop, molto dreamy (a tratti) ed estatico (Ecstatic). Ma i Drink to me non sono solo Bianchi, niente “live one man band”, piuttosto un bel gruppo unito di musicisti, pronti a scambiarsi i ruoli: è il caso del batterista Francesco Serasso, che durante Wild prende in mano il basso e lascia per qualche minuto le pelli. L’atmosfera è quella di una grande festa tra (e di) vecchi amici che si conoscono da una vita : un grande party, con tanti invitati e senza buttafuori. E non esistono confini tra artista e pubblico, Cosmo canta in faccia alle prime file, a pochi centimetri di distanza, ed è come se fosse tra la gente. Gli altri musicisti seppur più distanti, tra sampler, drumpad, basso e batteria, travolgono anch’essi la folla del Tender con un tappeto sonoro avvolgente. I Drink to me conferiscono un volto pop e umanizzato alla musica electro, anche perché fanno canzoni, nel vero senso delle parola: il suono delle trame elettroniche si incastra con la voce del leader e si creano melodie easy ma mai banali e spesso coinvolgenti.
(Monica Mazzoli)