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Quando un gruppo ha una lunga carriera alle spalle, le probabilità di diventare parodia di se stessi sono alte. I Neon, la cui storia comincia negli anni ottanta fiorentini wave, non hanno mai corso questo rischio: sabato sera all’Exenzia, locale dark/gothic/metal pratese, è salita sul palco una band che, nonostante il tempo, mantiene vivo il suo vigore, senza maschere o pose.
Il suono electro-wave pulsa forte come non mai anche se il tempo è passato: sono trascorsi trentaquattro anni dal primo sette pollici “Information of Death” (Urgent Label, 1980) ma non si sentono. I Neon, nati come duo elettronico (Michelotti e Gasparinetti Fuochi), dal secondo sette pollici, “Obsession” del 1981, diventano poi un gruppo con più elementi, che si muove attorno a Marcello Michelotti, mente ma non factotum. E in questa veste di band si presentano live dal 2007, anno del grande ritorno dopo il silenzio degli anni novanta.
La formazione del tour 2014, che ha fatto già tappa a Roma e Torino, prevede (oltre Michelotti) Piero Balleggi alle tastiere, membro dell’epoca d’oro (i tempi di “My blue is you”, “Dark Age” e del primo ed unico LP, “Rituals”) e due vecchie conoscenze: Leonardo Martera alla batteria e Nardo Lunardi alla chitarra. Una line–up solida e ben rodata, che non sbaglia mai un colpo: Michelotti, stivali e pantaloni di pelle, è la voce conturbante, che ammalia e sa conquistare; Balleggi, vestito tutto di nero, ha il pieno controllo della situazione; Martera è una macchina da guerra, che potrebbe suonare all’infinito e Lunardi, con il suo aspetto da southern rocker (che non è), conferisce la giusta ruvidezza a trame musicali cupe ed ombrose.
Si viene quindi a creare un’atmosfera perfetta, quasi unica. E Michelotti durante “Dark Age” scavalca la transenna finendo per cantare tra il pubblico delle prime file, particolarmente entusiasta e partecipe. Vengono riproposti tutti i brani storici, contenuti tutti (o quasi), tranne qualche rara eccezione (“Sacrifice”, “Sentimental love”), nella raccolta del 2008, “The best of Neon. Memories 1980-1986”. Su tutte: “The same ritual” (traccia d’apertura del live set), “Runnin”, “Isolation”, “My Blue is you”, “Information of Death”, “Lobotomy”.
Scaletta:
(Monica Mazzoli)
2 dicembre 2014