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Chiedi una o due ore di permesso, esci frettolosamente dal lavoro, ti butti a capofitto in auto, prendi gli amici e vai (al concerto serale tanto atteso). Ma cosa mangiare? Dove? Perché?
Queste le possibili scelte, messe ovviamente in ordine di preferenza.
7. Tramezzino in autogrill
E’ veramente l’ultima scelta, terrore di ogni concertaro. Solo quando proprio sei in ritardo, non sai dov’è il concerto, hai paura di perdere del tempo a parcheggiare e non vuoi chiaramente lisciare il pezzo d’apertura. Ha grosse controindicazioni: la sua consistenza spugnosa mal si adatta con la successiva assunzione di birra. Insomma, non fa fondo.
(E il Camogli o la Rustichella sono ugualmente tristi)
6. Cena a scrocco
Se, oltre ad essere uscito in velocità, sei anche in carenza di verdoni, beh, allora la cena rimane da bassa classifica. Però dipende: il “cenatore a scrocco” nei concerti vive su quello che mangiano i compari, per cui si può decidere di fare gli scrocconi a seconda del carattere, più o meno generoso, degli amici. Sperando che non optino per un tramezzino in autogrill, perché sennò si torna al punto 7., e si mangiano pure pochi bocconi.
Da non fare continuativamente: ci si potrebbe trovare un giorno, magicamente, ad andare ai concerti da solo.
5. McDonalds
Opzione che necessita di un concerto in pieno centro, o con McDonalds sulla strada, il che non è semplicissimo. Ma il McDonalds – si sa – è una droga, per cui la fase-concerto potrebbe far manifestare il craving da Big Mac (anche se la speranza recondita è sempre quella di trovare la novità del momento, il panino con la carne fassona piemontese o le altre markettate-da-marketing del genere che noi tutti amiamo).
Magari, per coerenza, dopo è meglio non andare a vedere gli Ska-P o band che urlano “fotti il sistema!”.
4. I paninetti della mamma
La mamma è sempre la mamma, ma i concerti sono un momento di emancipazione. Per cui tirare fuori sottopalco i paninetti con il prosciutto cotto e sottiletta della mamma, rigorosamente ben confezionati con la carta stagnola, fa un po’ sfigoz. Punto a favore: sono buoni. Vantaggio stratosferico: non fanno perdere tempo, sono il cibo preferito dal fan da transenna, quello con la transenna tatuata sull’addome in ricordo del Primavera Sound del 2011.
Diciamo che tutti noi diamo dello sfigato al tizio di fianco a noi che timidamente tira fuori l’involucro lucente dallo zainetto delle superiori, ma lo invidiamo abbestia.
3. La pizzeria dopo il concerto
Scelta desueta, un po’ retrò, però pur sempre congeniale. Diventa molto utile in caso di gruppo di amici, per far baracca o comunque tampinare la ragazzetta amica degli amici, ha però lo svantaggio che mica si trovano dappertutto le pizzerie aperte fino a tardi (e il live deve finire presto). Può essere sostituita dalla birreria post-concerto: in tutti i modi il programma culinario della serata è il “salto della quaglia”: prima si salta, e poi semaggna. Bella vita, eh?
2. Cena liquida
Quest’opzione non è per tutti, ma è per chi ha di più il fisico. Sostenersi ad un concerto a sole Ceres non è facile, occorre avere un peso corporeo tale che diluisca facilmente l’alcool immesso in circolo. E’ la scelta “serata da leoni”: in effetti quella notte potrete fare quello che volete, poi – come dice il detto – se alla sera si è leoni alla mattina sapete già cosa sarete, vero?
1. La piadina salsiccia, cipolla, peperoni e majonese al baracchino trucido
Ecco, qui siamo a top. La perfezione: si arriva al concerto, in polleggio, né presto né tardi, e immancabile – di fianco alle magliette taroccate – c’è il piadinaro che più sporco è più ti fidi. Sì perché la cipolla ha più sapore, la piadina è la terza cugina di quella che potresti mangiare a Cesenatico, anche i peperoni probabilmente non sono stati molto bene, ma tu quella prendi. Quel tipo di piada che, per gli ingredienti sani che abbiamo illustrato, vuol dire un giorno di vita in meno.
Però che serata che ci aspetta, ragazzi.
(Paolo Bardelli)