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Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, c’era la psichedelia. Poi una volta finita la Summer of Love, tutti si erano stancati di farla. Oggi invece è diventata quasi una costante delle nuovi produzioni musicali, e ognuno la rimaneggia a modo suo. Non fanno eccezione gli svedesi The Amazing, giunti con “Picture You” al loro terzo LP.
Saltando con più o meno disinvoltura tra pop, shoegaze e neo-psichedelia, gli Amazing confezionano dieci pezzi per Partisan Record in cui il loro ben noto interesse per la musica “da viaggio” cede un po’ il passo ad un songwriting più leggero e rock, che mantiene comunque una sua complessità d’ascolto.
Sin dalla opening “Broken” si riesce facilmente ad intuire il mood rilassato ed ovattato che pervade tutto il disco, sia nei momenti più elettrici come la già citata o “Safe Island”, come nella bellissima e malinconica “Circles”, in cui si perdono in divagazioni folk, o l’impronunciabile “Fryshusfunk” con la sua interminabile coda strumentale.
Altro leitmotiv dell’opera sono per l’appunto le lunghe code strumentali che chiudono quasi tutti i dieci pezzi, perlopiù riuscite come nella monolitica title track, dove un intrigante arpeggio di chitarra dialoga perfettamente con il resto della strumentazione.
A tratti il disco accenna a perdersi, forse anche a causa dell’epica tripletta iniziale in cui i nostri infilano i tre pezzi migliori di tutto l’album, ma con mestiere e melodie studiate al punto giusto (fuori dai contesti mainstream ma comunque di grande raffinatezza pop) riescono a piazzare un album di spessore, al quale forse l’unica cosa che manca è il cinismo giusto che riesca a convincere l’ascoltatore sin dal primissimo ascolto.
73/100
(Matteo Mannocci)