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Record Store Day 2015, la Top 7 delle uscite

Piero Merola

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record-store-day-2015-ws-710Sabato 18 aprile arriva il Record Store Day. Tra le centinaia di vinili per feticisti, unreleased track e produzioni dal dubbio valore artistico, ci siamo fatti strada per segnalarvi, da nostra tradizione, una top 7, con le uscite da non perdere.
La lista completa è disponibile direttamente dal sito ufficiale di Record Store Day.

1. Grizzly Bear, “Horn Of Plenty” (reissue)

grizzlybear_RSDIl disco di esordio di una delle band indipendenti più originali di quest’ultimo decennio viene riproposto con un nuovo artwork e in vinile colorato. Nel download digitale incluso nel disco, anche 17 remix bonus a cura, tra gli altri, di Dntel, Efterklang, Ariel Pink, Soft Pink Truth e Final Fantasy.

2. Oneohtrix Point Never, “Commissions II”

oneohtrixRSDIspirato alle colonne sonore dell’artista giapponese Manabu Namiki, Daniel Lopatin destruttura a modo suo le sonorità e l’estetica dei videogame nipponici. Incluse nella raccolta due registrazioni dalla performance commissionata dalla Red Bull Music Academy presso il Womb di Tokyo. Il tutto con un packaging imperdibile.

3. J Dilla, “FUCK THE POLICE” 7″

PJ1005In questi mesi di rabbia afro-americana contro le forze dell’ordine, non poteva mancare un tributo a James Dewitt Yancey, scomparso ormai nove anni fa. Impagabile il packaging a forma di distintivo nel 7″ che ripropone “Fuck The Police”, suo classico d’esordio datato 2001.

4. Vampire Weekend, “Step” 12″

VAMPIREWEEKEND_RSD“Modern Vampires of the City” è stato uno dei dischi più celebrati del 2013. La tenue e fiabesca “Step” è uno dei quei brani che ti si piantano in testa per non uscirne mai più. In questo 12″, oltre a una versione strumentale ci sono delle versioni alternative tutte a tema hip hop: una con l’allucinato rapper di Detroit Danny Brown e altre due con altrettanti MC della scena rap del Queens, Heems dei Das Racist e Despot della Definitive Jux, l’etichetta di El-P.

5. Run The Jewels 12″

runthejewels_RSDDopo il successo dell’LP “Run The Jewels 2″, Killer Mike ed El-P offrono in questo 12” una canzone inedita, “Bust No Moves” feat. SL Jones e tre tracce già note: “Pew Pew Pew” dalla versione europea di RTJ2 insieme a “Love Again” (nella tracklist dell’LP) e “Blockbuster Night Pt.2” (bonus track dell’LP).

6. D’Angelo, “The Charade 7”

dangeloRSDIl ritorno in grande stile di D’Angelo, dopo quattordici anni di silenzio, è arrivato a dicembre del 2014, quando molte classifiche di fine anno erano già state compilate. Fosse arrivato qualche mese prima avrebbe guadagnato il podio un po’ ovunque. La “Black Messiah”-mania non è ancora finita e in questo 7″ esclusivo sono inclusi due brani tra i migliori dell’LP featuring “Charade” e “1000 Deaths”.

7. The Decemberists, “Picaresque” (reissue)

thedecemberistsRSDA dieci anni dall’uscita di uno dei classici del nuovo folk indipendente americano, la band dell’Oregon propone una ristampa in vinile rosso, con cartoline esclusive e un booklet inedito di 16 pagine.

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010