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La Nasa ha scoperto un pianeta lontanissimo da noi ma apparentemente molto simile alla Terra. Una scoperta epocale, che non ha lasciato indifferenti le nostre sinapsi dedicate ai pensieri associativi. Ci siamo messi a pensare alle migliori canzoni sullo spazio, gli alieni, le stelle, i pianeti e i satelliti e questa è la classifica che ne è venuta fuori.
#7 Fuck Buttons, “Surf Solar”
Già nel loro primo disco il duo elettronico di Bristol aveva proposto “Sweet love For Planet Earth”, ma è con il secondo album che i Fuck Buttons decollano definitivamente. “Surf Solar” è una corsa catartica, una salita dalle tinte elettro-postrock, in cui i suoni, i campionamenti e la cassa si dilatano fino a raggiungere il cielo altissimo. A suo modo, un inno.
#6 Air, “Kelly Watch The Stars”
Qui il coefficiente “spazio” è notevole: “Kelly Watch The Stars” è uno di quei singoli di quel disco di ghiaccio e zucchero velato e dal titolo spaziale che fu “Moon Safari”, uscito nel 1998. Elettropop finissimo, pietra miliare, album celestiale.
#5 Moby, “We Are All Made Of Stars”
Moby è notoriamente uno che fa le cose sul serio. Tanto che ad esempio il titolo di questo suo brano del 2002 è ispirato ad una legge della fisica quantistica: “A livello quantico fondamentale, tutta la materia nell’universo è essenzialmente costituita da polvere di stelle”. Scritto e composto subito dopo la strage dell’11 settembre, una canzone come si deve.
#4 Beastie Boys, “Intergalactic”
1998. La cover del disco con un criceto gigante che invade il pianeta. I Beastie Boys al quinto disco più in forma che mai. Un video memorabile.
#3 Public Service Broadcasting, “Gagarin”
I Public Service Broadcasting sono un duo nerd adorabile. Per il loro ultimo disco, “The Race For Space” riprendono e rimodellano in chiave electro-funky le loro fisse con la Guerra Fredda, la corsa allo spazio, le trasmissioni scientifiche. Un disco che insomma è un concept, e di cui “Gagarin” è uno dei pezzi più riusciti.
#2 Spiritualized, “Ladies And Gentlemen We Are Floating In Space”
Jason Pierce e la sua band, arrivata al terzo disco, registrano questo pezzo, struggente e maestoso. Suoni di spie elettroniche danno il tempo alle voci, che sembrano arrivare da lontanissimo e che si ripiegano cicliche su se stesse finchè il pezzo cresce così tanto che è ora di chiuderlo.
#1 The Flaming Lips, “My Cosmic Autumn Rebellion”
Il campionario sullo spazio offerto dai Flaming Lips è vastissimo e variegato. Si va dal post-rock trascendentale di “Space Bible With Volume Lumps”, alle metafore politiche di “UFOs Over Baghdad”, alle tensioni alienizzanti di “Look…The Sun Is Rising”. Ma quella che scegliamo noi è questa. Psichedelia cosmica finissima.