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Difficile parlare in astratto di “Music Complete”, decimo e nuovo album in studio dei New Order, senza ricollegarsi all’importanza seminale della band di Manchester. Sarebbe anzi assurdo sezionare questo disco senza guardare intensamente al passato. “Music Complete” è il primo disco in studio dei New Order senza Peter Hook, che nel mentre va in giro a riproporre dal vivo i brani più famosi dei Joy Division e dei primi dischi dei New Order stessi. È anche il primo disco che i New Order pubblicano per la Mute, altra protagonista importante della new wave degli anni ’80: forse anche per questo assume un significato particolare
Il capitolo numero dieci della discografia del gruppo non si discosta molto da quello che la band ha fatto vedere per tutti gli anni ’90 e 2000: è un prodotto nettamente migliore di “Waiting for Siren’s Call”, riprendendo quanto di meglio s’era sentito in “Get Ready” e in parte anche in “Republic”. Anzi si può dire che questo decimo lavoro sia fedele al suo titolo: “Music Complete” si propone in effetti come una summa, ben riuscita ed arrangiata di tutto quello che il “mondo dei new order” ha offerto musicalmente nel corso degli anni, diventando un DNA facilmente riconoscibile per una miriade di gruppi più o meno recenti. Al suo interno i brani di facile presa e potenziali singoli sono parecchi, a partire dal trittico iniziale rappresentato da “Restless”, “Singularity” e “Plastic”. Pezzi che possono stupire i fan del gruppo più recenti ma non certo quelli che li seguono da anni. Però la verità è che si rimane sempre lì ad ascoltare e questo decimo album dei New Order scorre benissimo, con arrangiamenti di classe e lo stile di sempre.
Cosa aggiunge dunque questo “Music Complete” alla storia del gruppo di Manchester? Nulla, viene da dire, ma allo stesso tempo è bello ricordarsi da dove arriva un’alta, altissima percentuale di gruppi attuali.
78/100
Francesco Melis