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Allora, ho già detto tutto nella recensione di “Currents”, ma lo riconfermo qui: l’ultimo album dei Tame Impala è, in definitiva, un’occasione mancata. Perché ha pezzi di ottima scrittura che sono sovradimensionati e sovra-arrangiati. E quindi ci sono due opposti che, naturalmente, creano un prodotto mediano (con l’unica eccezione della straordinaria “Let It Happen”).
Ebbene, un’ulteriore conferma di questo mio pensiero me la dà la cover di “Eventually” fatta da Pepa Knight, un semisconosciuto australiano amante del folk e delle atmosfere aperte, come se i Fleet Foxes si fossero fusi con i primi Vampire Weekend (rallentati). “Eventually”, che è una delle canzoni già meglio arrangiate in “Currents”, meglio di altre insomma, acquista in questa versione hippy un fascino e un respiro non paragonabile. Non ci sono i synth dilatati, i suoni enormi alla Vangelis, ci sono solo delle chitarrine, sitar, flauti e altre amenità naturali del genere.
E tutto torna in armonia.
Cari Tame Impala, next time ascoltate meglio le canzoni che avete scritto, e arrangiatele rispettando la loro intima essenza. Ne godremo molto, voi e noi.
(Paolo Bardelli)