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Si chiama Tight Eye il progetto solista di Giulia Bonometti – che qualcuno conosce già se conosce anche gli Own Boo (tra le migliori band ascoltate all’Handmade Festival di Guastalla nel 2014).
Da un po’ di tempo a questa parte infatti la giovane artista bresciana ha cominciato ad intraprendere un percorso musicale più personale e forse anche più libero rispetto alle produzioni passate: a giudicare dai primi due estratti da “Forget-Me-Not”, il debut album in uscita a febbraio per WWNBB Collective, il rock’n’roll grezzo e a bassa fedeltà dei suoi Own Boo sembra infatti lasciare spazio a qualcosa di più intimo.
Sia “L.L.D.” che “Orbiter”, ascoltabili in fondo all’articolo, lasciano molto più spazio alla voce, impreziosita da un suono che si fa più rotondo e lavorato di prima. La direzione intrapresa sembra condurre ad un pop sì leggero, ma allo stesso tempo malinconico e ammaliante: qualcosa che vi sembrerà di aver già sentito, ma che farete fatica a identificare (a me vengono in mente le atmosfere notturne e crepuscolari nei brani meno famosi del periodo berlinese di Bowie, ad esempio).
“L.L.D.” è un crescendo catartico e straziante, in cui si mescolano synth e organetti sixities; “Orbiter” invece incuriosisce ancora di più, modellata su un giro di basso e impreziosita da tastierine morbide e cristalline.
Qui sotto, lo streaming dei due brani.