Share This Article
DISCHI DELL’ANNO, TOP 10
1. FATHER JOHN MISTY “I love You Honeybear“
E quando meno te lo aspetti ecco spuntare fuori dalle retrovie un’artista pop che in troppi avevano sottovalutato.
Josh Tilman ha tutto: voce, carisma e una penna audace e irriverente.
Il songwriting americano con lui tocca nuova vette, a metà strada tra tradizione e romanticismo postmoderno.
2. DEERHUNTER “Fading Frontier”
Ormai non si sa più che aggettivi usare per descrivere Bradford Cox e soci.
Ogni loro album crea un’attesa spasmodica, puntualmente premiata dal valore assoluto della loro proposta musicale.
Lo hanno già detto in tanti qui su Kalporz, ma ripeterlo non fa male: i Deerhunter sono la più importante band rock contemporanea.
3. SUFJAN STEVENS “Carrie & Lowell“
Il grande Sufjan quest’anno ha deciso di spezzarci il cuore, riuscendoci perfettamente.
Lontano anni luce dalle sperimentazioni di “The Age of Adz”, l’artista americano ci commuove con un disco personale, delicato e intimista. E la sua storia, i suoi drammi e le sue confessioni diventano un po’ anche le nostre.
4. VIET CONG – “Viet Cong“
La musica dei quattro canadesi è una bomba a orologeria, un post-punk aspro e incandescente a cui è impossibile resistere.
Nel loro debutto si trovano alcuni dei migliori pezzi dell’anno, che ci ricordano che questo genere, se rivisitato con il giusto piglio, ha ancora molti colpi da sparare.
5. TITUS ANDRONICUS “The Most Lamentable Tragedy”
Patrick Stickles è tornato e insieme a lui il punk del nuovo millennio targato Titus Andronicus.
“The Most Lamentable Tragedy” unisce l’ambizione del monumentale “The Monitor”all’immediatezza dell’esordio del 2009.
Il risultato è eccezionale e non si può fare altro che alzare al massimo il volume.
6. ROYAL HEADACHE “High”
La band australiana sembrava destinata all’oblio dopo il folgorante esordio del 2011 e il seguente abbandono del leader Shogun.
Per fortuna il frontman ha avuto un provvidenziale ripensamento che ha permesso a tutti gli amanti del garage-rock di godere di un album come questo. Lavoro più vario e sfaccettato dell’esordio, “High” ne conserva l’attitudine punk e la vena DYI.
Non perdiamo di vista questa band.
7. TOBIAS JESSO JR. “Goon”
Di questo album si è iniziato a parlare ben prima della sua uscita ufficiale e le attese sono state ampiamente ripagate da un esordio coi fiocchi. A Tobias Jesso JR bastano un pianoforte e la voce cristallina per confezionare un pop autentico e raffinato. La frase canonica “di lui sentiremo parlare a lungo” mai come ora sembra rivelarsi azzeccata.
8. OUGHT “Sun Coming Down“
Per il secondo anno di fila la band di Toronto entra nella mia top 10, grazie al suo rock obliquo e imprevedibile. Gli Ought hanno imparato alla grande la lezione dei mostri sacri della new-wave e la rielaborano con dedizione e originalità. Avanti così.
9. VERDENA “Endkadenz Vol.1“
Due dischi in un anno, entrambi di livello altissimo e una vena creativa che non sembra conoscere tempi morti. E’ stato un 2015 da ricordare per i Verdena e il loro “Vol.1, in particolare, si merita un posto nella top 10 grazie alla forza dei singoli brani,che rivaleggiano con le loro migliori hit.
10. BOP ENGLISH “Constant Bop”
Glam, folk, power pop, psichedela, c’è davvero un po’ di tutto dentro al colorato calderone imbastito da James Petralli.
“Constant Bop” è stata un’incredibile sorpresa, grazie all’immediatezza, alla varietà del sound e a una tracklist superlativa.
SPECIAL MENTION
COURTNEY BARNETT – “Sometimes I Sit and Think, And Sometimes I Just Sit”
Courtney non è nella top 10 solo per il ritardo con cui ho ascoltato il suo debutto. La performer australiana unisce uno stile potente e riconoscibile ad una scrittura lineare ma incredibilmente efficace. Forse, come dice il nostro Bardelli, manca il singolo ad effetto, ma pezzi come “Kim’s Caravan” e “Depreston” li hanno scritti in pochi quest’anno.
BRANI
Built to Spill “Living Zoo”
Destroyer – “Dream Lover”
Titus Andronicus – “No Future Part IV: No Future Triumphant”
Courtney Barnett – “Depreston”
Will Butler – “Take My Side”
Tame Impala – “Let It Happen”
Davide Bowie – “Black Star”
Gaz Coombes – “Detroit”
Verdena – “Puzzle”
Jacco Gardner – “Find Yourself”
Father John Misty – “Bored In The USA”
Blur “There Are Too Many Of US”
Unknown Mortal Orchestra “Multi-Love”
Ibey “River”
Royal Headche ”Another World”
Majical Cloud “Downtown”
The Libertines “Heart Of The Matter”
Django Django “First Light”
A Place To Bury Strangers “We’ve Come So Far”
Mikal Cronin “Turn Around”
Protomartyer “Dope Cloud”
Viet Cong, “Silhouettes”
Kurt Vile “Pretty Pimpin“
Verdena, “Identikit”
Iosonouncane “Stormi”
“Deerhunter “All The Same”
Bop English “Trying”
Savages “The Answer”
Tobias Jesso jr “Hollywood”
Alabama Shakes “Don’t Wanna Fight”
Beach House “Sparks”
Sufjan Stevens “Death With Dignity”
Viet Cong, “Bunker Buster”
Empress Of “Water Water”
Julia Holter “Feel You”
Courtney Barnett “Pedestrian at Best”
BEST OLDIES
Guided By Voices “Bee Thousand”
Fugazi “In On The Kil Taker”
Hüsker Dü,Warehouse: Songs and Stories
SERIE DELL’ANNO
1. Fargo season 2
2. Daredevil
3. Narcos
4. Mr. Robot
5. The Man In The High Castle