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Nuova uscita Thrill Jockey per i Matmos, duo di musica elettronica di San Francisco composto da M.C. Schmidt e Drew Daniel. Per chi li segue da un po’, quest’album è perfettamente in linea con la loro carriera, coerente e concettuale, come l’arte a cui si ispirano. Nel 1997 il primo album omonimo era caratterizzato da campionamenti tratti dal tessuto nervoso di un’aragosta, capelli tagliati, pagine sfogliate da un libro e molti altri, l’ultimo album invece fa un salto avanti nel tempo, e oggetto di suono sono le lavatrici. Un interno album realizzato suonando dal vivo e campionando l’oggetto simbolo della casalinga disperata, l’invenzione del secolo scorso, in particolare una Whirlpool Ultimate Care II, un modello di lavatrice particolarmente all’avanguardia. Si parte dall’hardware per arrivare a viaggi digitali.
“Ultimate Care II” sono 9 Excerpt, ovvero 9 estratti che nel loro complesso durano poco più di 40 minuti, timing perfetto per sentire un escalation di suoni e rimanerne colpiti senza arrivare allo stress, un album del genere è per amanti di sperimentazione, suoni e non rimane incastrato in definizioni.
Sono stati definiti i più elettronici tra gli artisti post-rock, e in effetti l’ascolto riporta alla mente diverse situazioni musicali, un po’ industrial, quando è evidente il rumore del cestello che gira o dei porteli sbattiti in 4/4, un po’ tribal addirittura, un po’ onirico, un po’ soundtrack di videogiochi anni 90, sostanzialmente elettronica perché qui non ci sono pezzi cantati, non ci sono strumenti, ma suoni.
Perfetta colonna sonora di un film delle sorelle Wachowski, un “Excerpt 8” sarebbe stato perfetto in Matrix, o di un thriller psicologico o di un film ambientato nella galassia, ogni tanto la lavatrice sembra assomigliare ad un Ufo che scappa via nello spazio.
Non c’è un estratto che potrebbe sembrare più adatto come singolo rispetto ad un altro, sicuramente preferisco quando il beat aumenta leggermente, verso la fine, quindi “Excerpt 8” e “9” sono addirittura definibili ballabili, l’ “Excerpt 3” è più da ascolto e ad occhi chiusi potremmo essere in uno scenario alla Lost.
Sicuramente c’è la curiosità di vederli live, due uomini alle prese con le lavatrici, e stravolgerne l’uso deve essere stimolanti, anche se ormai siamo abituati a tutto, e abbiamo imparato e capito che ogni superficie emetta un rumore è un suono, e potrebbe essere potenzialmente musica.
E piacerci, addirittura.
60/100
(Maricla Cuomo)