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Impugna la chitarra con delicatezza, muove le dita sulla tastiera come in una danza mistica delle mani, ha uno sguardo sereno, un atteggiamento elegante, mite, timido, da uomo sensibile ed introverso. Agli applausi sembra quasi arrossire, si china leggermente per ringraziare come un monaco birmano e strizza gli occhi accecati dai riflettori. Non è una rockstar, è Tom Verlaine. Non cerca di essere un vip dell’underground. E’ “solo” un artista che dipinge quadri sonori pieni di colori, linee, forme. Fatemi dire a caldo: è il più grande chitarrista della “new-wave” ma gli sta un po’ stretta la definizione “dogmatica”. La musica dei Television, pur attingendo in gran parte dal materiale dei primi due album “Marquee Moon” e “Adventure” (il terzo album del 1992 è irrilevante), va oltre il genere, spazia ovunque e trae linfa dal dialogo costante tra la chitarra di Verlaine e quella di Jimmy Rip (ottimo acquisto).
Se Verlaine ha dimostrato di aver perso l’ispirazione compositiva da molti anni, non ha perso la creatività nel rileggere i suoi classici (tra gli altri: “Marquee Moon”, “See No Evil”, “Elevation”, “Glory”), creare nuovi assoli spiazzanti, cercare nelle corde della sua chitarra emozioni sonore inedite. Talvolta il suono sembra quello di un violoncello elettrificato, altre volte il tocco è quello di chi cerca il dettaglio microscopico per farci assaporare il silenzio.
Un basso ipnotico (Fred Smith) ed una batteria poliritmica (Billy Ficca) creano un tessuto “mantrico” sul quale le due chitarre giocano ad una improvvisazione melodica che talvolta ricorda un certo jazz (sarà che lo sto ascoltando molto in vinile negli ultimi giorni ma sono certo che Tom Verlaine ha amato il jazz modale di “A Love Supreme” di John Coltrane).
Sul finire del concerto i Television suonano una suite di più di venti minuti in cui le chitarre si inseguono costantemente per creare suggestioni western di matrice morriconiana ed improvvise accelerazioni metropolitane. Sembra quasi di tornare ad una epoca che non ho vissuto e trovarsi ad un concerto dei Quicksilver Messenger Service con Tom Verlaine nel ruolo di John Cipollina. Tom Verlaine è un elegante signore di 67 anni. Il rock non è più solo una musica “giovanilista” (per giovani – e questo è un bene – e per vecchi che non sanno invecchiare). E’ classicità del post-moderno, almeno ad ascoltare i Television.
(Alberto de Sanctis)