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(English version below)
Car Seat Headrest aka Will Toledo è un ragazzo di 23 anni della Virginia che ha appena fatto uscire il suo tredicesimo disco, “Teens of Denial“. Sì, avete letto bene: da quando ha iniziato a scrivere musica sotto questo nome, letteralmente “poggiatesta dell’automobile”, Will ha pubblicato un numero incredibile di brani.
Di recente Car Seat Headrest è diventato una vera e propria band (chitarra-basso-batteria) e si prepara ad arrivare in Europa: tra i parecchi live in programma, riusciremo a vederlo per ben tre volte nel giro di poco più di una settimana: al Primavera Sound di Barcellona, al Mattatoio Culture Club di Carpi, ma soprattutto al Beaches Brew Festival, di cui Kalporz è media partner. Toledo e la sua band suoneranno all’Harbour Stage di Marina di Ravenna insieme a FÖLLAKZOID, Cate Le Bon e Adrian Crowley. Abbiamo intervistato Will per capire meglio come faccia a scrivere così tante canzoni e per saperne di più sul disco appena uscito.
Avevi solo 18 anni quando hai creato Car Seat Headrest. Quando e come hai iniziato a scrivere canzoni?
Scrivo canzoni da quando ne ho memoria. Prima che iniziassi a imparare a suonare un qualsiasi strumento, scrivevo semplicemente dei testi su cui immaginavo una melodia. Quando ho imparato a suonare la chitarra ho iniziato a registrare delle demo al computer e da lì ho deciso di creare anche le canzoni.
Negli ultimi cinque anni hai fatto uscire dodici dischi, il che ti rende uno degli artisti più prolifici del momento. Probabilmente avrai scartato anche qualche canzone che non è riuscita a superare la “selezione”. Come si sviluppa il tuo processo creativo? Come riesci a mettere insieme un numero così alto di brani?
Cerco sempre di vedere la vita attraverso uno sguardo creativo. Houn sacco di idee e qualche volta queste idee possono fare parte del testo di una canzone. Scrivo un brano quando riesco ad avere abbastanza parti di testo da crearne una o quando ho un’idea che posso sviluppare abbastanza da renderla indipendente. Non capita molto spesso che io non riesca ad usare una parte di testo: alle volte c’è solo bisogno di più tempo per trovare il modo giusto per esprimere le idee che mi vengono.
Che tipo di approccio hai usato nel comporre “Teens of Denial”? È cambiato qualcosa nel modo in cui scrivi le tue canzoni rispetto al tuo periodo pre-Matador?
In realtà non avevo ancora firmato per la Matador quando ho iniziato a scrivere questo disco. Il mio approccio è cambiato nel senso che ho cercato di scrivere brani che fossero più accessibili rispetto a quello che ho scritto finora. Ho già messo su una discografia considerevole e volevo fare un disco che possa fare da punto di partenza per chi non mi conosce ancora, musicalmente parlando. Il mio primo approccio nei confronti della musica è stato attraverso il rock and roll e quindi volevo che Teens of Denial fosse un disco che suonasse davvero “rock”. Volevo anche un disco che suonasse bene con una band dal vivo. Queste idee erano il mio punto di partenza quando ho iniziato a scrivere l’album.
Quando qualcuno sul tuo Ask Me Anything, su Reddit, ti ha chiesto quali fossero i tuoi album preferiti dell’anno in corso, hai citato The Life of Pablo. Inoltre, nella playlist Spotify “Sounds of Denial”, che hai creato per dare un’idea delle influenze che hai avuto nello scrivere il disco, c’è una canzone di Kendrick Lamar. In che modo la scena hip-hop ha influenzato il tuo processo creativo?
Ci sono artisti che mi ispirano con la loro forma-canzone e la passione che hanno per la loro musica. Nell’indie-rock non ci sono molti artisti davvero ambiziosi: è difficile sentirsi motivati in una sottocultura come questa. Guardo all’hip-hop come a una cultura piena di stimoli, dove gli artisti spingono sempre più avanti i propri confini mentre competono per essere i migliori. Mi piacerebbe fare in modo che anche il mondo indie sembri così.
Il mese prossimo suonerai in Italia per due date: al Mattatoio di Carpi e all’Hana-bi di Ravenna, in occasione del Beaches Brew Festival, di cui Kalporz è media partner. L’Hana-bi è un locale-sala concerti sulla spiaggia di Marina di Ravenna: ogni concerto in questo posto è gratuito. Quali sono le tue sensazioni per la prima volta in Italia? Cosa ti aspetti?
Sono sicuro che ci divertiremo. Porterò il costume, spero che avremo la possibilità di fare una nuotata. In ogni caso mangeremo del buon cibo.
Fino a poco fa pensavi, scrivevi e registravi la tua musica da solo. È cambiato qualcosa da quando Car Seat Headrest è diventata una band e non è più solo Will Toledo?
Mi ha permesso di rilassarmi, in un certo senso, per concentrarmi sul creare nuovi testi e fare in modo che il gruppo li renda “vivi”. Non devo più creare tutte le parti strumentali da solo, devo solo fare prendere al gruppo nella giusta direzione. Dato che sono dei musicisti fantastici, non è un grosso problema.
E per quanto riguarda il futuro di Car Seat Headrest? Hai già qualcosa di pronto da pubblicare dopo Teens of Denial? Cos’hai in programma?
Ho svariati progetti al momento: spero di fare uscire il prossimo disco l’anno prossimo. C’è un sacco di lavoro di scrittura da fare, la parte più difficile sarà registrare tutto nel modo giusto. Dopodiché andremo in tour e spero di prendermi una piccola pausa quando avremo finito.
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English Version:
Car Seat Headrest it’s a project born when you were really young. When did you started writing songs? And How?
I’ve been writing songs as long as I can remember. Before I knew how to play any instruments, I would just write down lyrics and imagine the melody. When I learned to play guitar I started recording demos on the computer, and eventually started creating songs on the computer as well.
In the last five years, you’ve made twelve albums, which makes you one of the most prolific artist at the moment. Probably, you’ve even left out some songs, that haven’t made their way through the final product. How does your creative way of making music works? How do you manage to put so many songs together?
I’m always processing life through a creative lens. I have lots of ideas, and sometimes those ideas are song lyrics. When I have enough lyrics to put into a song, or when I have an idea I can expand into a song, then I do it. There are very few ideas I don’t end up using; sometimes it just takes a while to find the right form to express those ideas.
What was your approach in composing “Teens of Denial”? Has anything changed in the way you write your songs, thinking back at when you weren’t signed to Matador?
I wasn’t signed to Matador when I started writing Teens of Denial, but my approach was to write songs that were more accessible than what I’d been writing before then. I’d already built up a large discography and wanted to craft an album that would be an easy entry point for someone who hadn’t heard any of my music. I learned about music through rock and roll, so I wanted to do a real rock album. I also wanted songs that would work well with a live band. These ideas were my starting point for writing Teens of Denial.
When someone, on your AMA on Reddit, asked you which were your favourite albums this year, you mentioned The Life of Pablo by Kanye West. Furthermore, on Spotify, between the songs of your playlist “Sounds of Denial”; there’s one song from Kendrick Lamar. In which way the hip-hop scene influenced Teens of Denial and your style in writing songs?
These are artists who inspire me with their songcraft and their dedication to their music. The indie rock genre doesn’t have a lot of very ambitious artists; it’s hard to feel motivated in a subculture like that. So I look towards hip-hop as a culture that is very driven, with artists constantly pushing their boundaries and competing to be the best. I would like to make the indie genre look like that.
Next month you’ll play a couple shows in Italy: at Mattatoio in Carpi and for the Beaches Brew festival at Hana-Bi, in Ravenna. Kalporz is media partner of the Beaches Brew. The Hana-Bi is a concert venue right on the beach of Marina di Ravenna and every show there is free. What are your feelings about that nights? What do you expect about your first time in Italy?
I’m sure we’ll have a good time of it. I brought my swim trunks so hopefully we’ll have the opportunity to go swimming. In any case we’ll certainly get some good food there.
You wrote and recorded your music on your own, until recently. Has anything changed since Car Seat Headrest has become a band?
It’s allowed me to relax somewhat and focus on creating new ideas, and allowing them to be fleshed out by the group. I don’t have to create every instrument part myself; all I have to do is guide the band in the right direction. They’re all great musicians, so it’s not usually too difficult.
What about the future of Car Seat Headrest? Is there anything ready to be published after Teens of Denial? What do you plan to do?
I have several projects lined up, and hope to have the next album out in 2017. There’s lots of writing for it; the hard part will be getting everything recorded right. Then we’ll tour on it, and hopefully after that I’ll get to take a bit of a break.