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Pubblicato lo scorso 6 maggio 2016 a timbro Domino Records, “Paradise” è l’ultimo lavoro della band canadese guidata da Anne-Marie Vassilliou e Mish Way.
Il disco contiene dieci tracce che, a dispetto del titolo scelto evocativo di atmosfere serafiche e trascendenti, si caratterizzano, invece, per la potenza e la velocità della sezione ritmica e l’aggressività dei riff di Kenneth William che sembra vogliano bussare alle porte del prog. Questo ossimoro tra parole e musica continua ad essere presente in “Narcoleptic”, brano che grazie ad una struttura galoppante rende impossibile restare con i piedi per terra. In realtà la chiave di lettura è più quella della spinta a svegliarsi da un torpore che sembra dominare i tempi che abitiamo.
Il sound risulta contrassegnato da influenze punk/rock soprattutto grazie alle dinamiche e al suono personalizzato della batteria di Anne-Marie, mentre una venatura di matrice elettronica è garantita dall’uso costante di un processore vocale da parte di Mish. “Below” ed in particolare “Hungry” sono i brani più indierock dell’album. Si distinguono, infatti, per una scrittura più dolce e ricercata, per scelte sonore rappresentate dall’introduzione di alcuni fraseggi al sintetizzatore che poggiano sul tappeto di chitarre e basso che tuttavia non sono in rapporto di discontinuità con il sound del disco che mantiene concetti solidi ed omogenei.
A chiudere la tracklist c’è il primo singolo estratto “Paradise”, manifesto e title-track di un album che traduce in note l’idea di un treno lanciato ad alta e costante velocità sul proprio binario, saltando qualche stazione, ma che giunge dritto alla sua meta. Il messaggio dei White Lung è chiaro e può essere figurato nell’amico che ti strattona via quando ne hai bisogno, senza troppi giri di parole.
70/100
Francesco Fauci