Share This Article
Terza giornata di Beaches Brew, la seconda sui due palchi della spiaggia dei concerti estivi più famosa d’Italia e un cast molto vario e d’autore che si discosta dalle assolate chitarre del day 2. Dovrebbe aprire la serata Ryley Walker, ma una coincidenza aerea persa a causa di un ritardo lo costringe ad arrivare solo intorno alle 21. Così i post-punk nordirlandesi Girls Names che danno un po’ di nero, almeno nel look, agli artisti protagonisti del festival, sono costretti ad anticipare il set. Poco male perché, nonostante qualche goccia, centinaia di persone sono già in spiaggia ad attendere l’inizio dei live sbevazzando. Ryley, imprevedibile professionista, arriva tutto trafelato. La sua bottiglia di whiskey d’annata gli è stata ovviamente bloccata dalla security ai controlli di sicurezza in partenza dagli States, manda giù qualche drink, scrocca un po’ di sigarette in giro e dopo un breve line check raggiunge i suoi due compagni di band (già arrivati con un altro volo e con altri scali) per un live introspettivo, sofisticato e maturo, con qualche anticipazione dal nuovo album in uscita. Destroyer ha poco da dimostrare. Sulla sua classe è stato detto praticamente tutto. Torna dopo qualche anno da queste parti con un approccio molto d’autore e lounge che risulta perfetto per il crepuscolo. Non si scompone mai. Vera sorpresa della giornata, e forse del festival intero, i Liima, la band fondata dai tre membri degli Efterklang e dal percussionista finlandese Tatu Ronkko. Molto più che su disco il loro pop elettronico, patinato e ritmato, convince anche gli avventori casuali. Sound perfetto, tre di loro lasciano a bocca aperta soprattutto il pubblico femminile e il mood da vacanzieri hipster scandinavi fa il resto. Un headliner insolito, ma che rappresenta degnamente il coraggio della proposta artistica del festival, conclude la serata. I BEAK> ipnotizzano la platea del Beach Stage con un Geoff Barrow, solitamente intrattabile, che sorride e a fine concerto tesserà lodi per l’organizzazione e per i tecnici del festival. Aveva detto che non sarebbe più tornato a suonare in Italia dopo l’ultima esperienza veronese con i Portishead. Possiamo garantirvi che sembra essersi ricreduto.
Foto di Chiara Viola Donati (Instagram: @chiaraviolenta)