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Knick Knack, i nomi della programmazione estiva

Piero Merola

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Knick-Knack-Artwork-Summer-2016Da quest’anno siamo partner di Knick Knack per la programmazione estiva del collettivo elettronico salentino che porterà per due notti in provincia di Lecce, una serie di nomi di culto dell’underground techno, house e noise europeo.
Tra i nomi annunciati nella suggestiva cornice del Sudestudio di Guagnano (la location immersa tra ulivi e vigneti dove si tiene un altro evento di cui siamo partner, il Contronatura) spiccano Bas Mooy, Ancient Methods e Boris.

Per il First Shot della terza stagione stagione estiva del collettivo, sabato 23 luglio per la prima volta in Salento due nomi pronti a offrire un claustrofobico trip tra dark techno e suggestioni noise/industrial: l’olandese Bas Mooy è noto per aver fondato la label MORD, Michael Wollenhaupt è ciò che rimane del duo techno berlinese Ancient Methods (di cui è titolare dopo l’addio del socio Conrad Protzman). Famoso in tutto il globo per le sue singolari performance, oltre alle illustri collaborazioni con artisti del calibro di Regis, Orphx, Cindytalk, e altre label oscure come Token, Dark Entries Records, aufnahme+wiedergabe. Le due performance saranno precedute da quella del resident Arcangelo, uno degli ideatori dell’evento milanese Dance Affliction, che preparerà i presenti al viaggio verso l’oscurità.

Sabato 20 Agosto è previsto il Last Shot, seconda notte, con gli Underspreche, duo emergente del luogo con all’attivo due dischi per la label scozzese Optimo Trax. I due presenteranno, grazie alla collaborazione tra Knick Knack e 0riente, il loro live ibrido in esclusiva mondiale: una performance tra house, afro e techno arricchita da campioni e voci. A completare la serata, altre vecchie conoscenze di Knick Knack: il berlinese Boris, storico resident del Berghain e vero pilastro della club life berlinese, e il duo I/Y, entrambi hanno performato a Lecce in oltre quattro eventi, di ritorno ormai per tradizione. A completare la lineup, un altro producer locale, Haiku, titolare di Raw Waxes e Inkblots, nonché noto come resident per l’evento berlinese STAUB.

Da quest’anno Knick Knack accoglie nel progetto aziende e piattaforme che si pongono l’obiettivo di rispettare canoni qualitativi molto alti nei rispettivi settori di competenza nel nome del consumo etico e della sostenibilità ambientale.

Per informazioni e dettagli sugli eventi, andate sulla pagina Facebook di Knick Knack.

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010