Share This Article
Lo scorso weekend, in una Aarhus sferzata da un gelido vento estivo, si è ripetuto l’annuale rituale del NorthSide, piccolo festival quasi sconosciuto al mondo ma evento in grado di far sembrare la campagna danese il centro nevralgico della musica internazionale, pur mantenendo una piacevole dimensione raccolta e accogliente nella sua atmosfera vip vagamente hipster e fortemente eco sostenibile.
Dopo l’affollamento del Primavera è quindi un piacere vivere un festival con dimensioni di nuovo umane, in cui è possibile muoversi e ballare in totale libertà, sotto ad un cielo che non diventa mai buio, con Chemical Brothers o Deftones, rimanere incantati dalle atmosfere eteree e sognanti di Sigur Ros e Beach House, perdersi nelle melodie gentili di Wilco e Damien Rice… Ovviamente, come ogni festival che si rispetti, ci devono essere delle sovrapposizioni, e allora mentre talvolta è facile rifugiarsi da Yeasayer o Digitalism per sfuggire a qualche insipido gruppo danese, altre volte la scelta è meno ovvia, se rivedere i Sigur Ros o tentare i Vaccines.
Tra i concerti meno scontati come apparizione da festival, una menzione particolare va a Puscifer, uno dei progetti alternativi – vigneti a parte – di Maynard James Keenan, che accantonate temporaneamente le cupe atmosfere dei Tool, porta sul palco un coloratissimo circo di luchadores a far da cornice alle dolci melodie rotte da versi taglienti che caratterizzano la discografia del gruppo. (E visto quanto si diverte sul palco, viene lecito pensare che dovremo aspettare ancora molto per un nuovo disco dei Tool…).
Ecco qualche foto, a cura di Francesca Garattoni.