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Stefano Musso in arte Alio Die è un artista italiano, con un’esperienza musicale molto articolata (all’attivo ha 60 album prodotti dalla Projekt Records, etichetta statunitense). Per la prima volta è stato invitato al Menuo Judaragis, e noi cogliamo l’occasione per un’intervista.
Qual è la prima impressione che hai del festival?
Ho trovato un’ottima organizzazione anche molto accogliente, l’atmosfera è di estrema apertura e genuina spontaneità, non è comune vivere sensazioni simili soprattutto partecipando a festival grandi e conosciuti. Mi piace molto l’idea di poter suonare davanti a un pubblico variegato soprattutto per età, eterogeneo, molto diverso dal pubblico italiano.
Da dove viene la tua ispirazione musicale?
Lavoro sulla ricerca musicale dagli anni ’90, la mia indagine è sempre stata caratterizzata da un primo lavoro orientato su me stesso, credo che la massima motivazione nel progetto che si costruisce parta proprio da se stessi. La parte più complessa è trovare la giusta centratura per introdurre se stessi all’ascolto di mondi e sensazioni legati alla natura e allo stato di coscienza. Nel corso degli anni questo è sempre rimasto il cuore del mio lavoro che poi si è ampliato sul piano della ricerca, secondo le situazioni.
La mia musica è ambient, prevalentemente studiata per l’ascolto, fatta di pulsazioni,difficilmente è un tipo di musica destinata alla performance live, anche se in ambienti favorevoli, come ad esempio questo parco, i risultati sono spesso soddisfacenti.
Normalmente, il pubblico che incontri durante le performance live reagisce in modo diverso a seconda della nazionalità?
Ho suonato, oltre all’Italia, in Grecia, in Spagna, in Repubblica Ceca, ora in Lituania. Normalmente il mio pubblico mi conosce e viene perché è interessato alla mia musica, questa esperienza al MJR sarà una nuova avventura in cui è richiesta anche nuova improvvisazione, ingrediente che spesso nei live, fa la differenza.
Quale progetto presenterai questa sera?
Presento una scelta di pezzi storici amalgamata con alcuni pezzi nuovi, vedremo le reazioni del pubblico.
Suoni solo?
Si normalmente suono da solo, a volte con alcuni stretti collaboratori, dipende dalla performance.
(Serena Cantoni, Marco Quaresima)