Menu
,

“Not Myself”: Sharon Van Etten in ricordo delle vittime della strage di Orlando

Redazione

Share This Article
Share Post

sharon-van-etten-600-5
“I was home with my parents in New Jersey when I heard of the shooting at the nightclub in Florida. Hate, violence, and intolerance has always upset me, but I haven’t been this overwhelmed with sadness and disbelief in a long time. The victims were only trying to be themselves and be comfortable and safe in their surroundings. That safety was violated out of fear and with a gun“.

Comincia così lo statement di Sharon Van Etten, che accompagna e spiega la sua ultima canzone “Not Myself”. Il brano inedito è stato scritto, registrato e pubblicato non solo per testimoniare cordoglio e solidarietà verso le vittime della strage di Orlando accaduta qualche mese fa, ma anche per fare beneficienza: i proventi derivanti dalla canzone andranno alle famiglie delle vittime, grazie alla collaborazione con una associazione che si occupa di sensibilizzazione al tema delle armi in America, l’Everytown for Gun Safety Support Fund.

“Not Myself” si può ascoltare qui sotto. In fondo invece trovate il testo completo dello statement.

I was home with my parents in New Jersey when I heard of the shooting at the nightclub in Florida. Hate, violence, and intolerance has always upset me, but I haven’t been this overwhelmed with sadness and disbelief in a long time. The victims were only trying to be themselves and be comfortable and safe in their surroundings. That safety was violated out of fear and with a gun.

I originally wanted to raise money for the victims and their families, but I knew the issue was bigger than this. I wrote “Not Myself” for the victims of this horrific event, but I chose to support the research and awareness work of Everytown for Gun Safety Support Fund: a movement of Americans working together to end gun violence and build safer communities.

In the memory of those trying to be safe and be themselves, I hope we can all come together to help prevent another massacre like this and end gun violence.

Sincerely,
Sharon Van Etten

 

, ,
0Likes

You May Also Like

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010