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[Playlist] Top 5 songs by I/Y x Knick Knack

Redazione

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i:yUltima selezione per prepararci al meglio alla seconda serata targata Knick Knack giù in Salento. Una vera e propria liberatoria evasione dai soliti eventi di massa che accompagnano l’invasione di turisti nel tacco d’Italia. Un po’ di sana techno che sfugge dai trend convenzionali, ma non solo. Tra i protagonisti del Last Shot di sabato 20 agosto organizzato dal collettivo salentino al Sudestudio di Guagnano (Lecce) ci sarà anche il duo di Berlino degli I/Y. Dall’about blank al Berghain al Tresor, da Tel Aviv a Parigi, passando per Stereo Torino, il georgiano Irakli Kiziria e il tedesco Yacoub Chakarji hanno lasciato il segno in un alcune delle serate di culto dell’underground techno, fondando le serate STAUB e MOMENTS.
Con loro, sabato Boris, Haiku e Underspreche. Tutte le informazioni sulla serata sono sull’evento Facebook.
Cos’hanno in serbo gli I/Y per sabato? Eccovi un assaggio.

Stanislav Tolkachev, “Framing”

Stanislav riesce sempre a trovare delle sonorità attuali, questo brano recentemente uscito per Weekend Circuit ne è un esempio.
Stanislav always sounds fresh, this track recently released on Weekend Circuit is perfect example.

D.H.S., “House of God (Draw Remix)”

Uno dei quei classici che ci teniamo sempre da parte in attesa di quel momento perfetto in cui è giusto mandarlo su
This is one of those classics that we always save for that moment when it feels just right…

Ben Klock, “Journey”

Questo è fatto per uno di quei momenti dreamy della pista, una produzione spesso trascurate, ma perfettamente equilibrata delle produzioni degli albori di Klock
This one is for those dreamy moments on the dancefloor, an often overlooked but perfectly balanced older Klock production.

Surgeon – Sleep (Ultra Violet)

Sui pezzi di Surgeon, c’è poco da dire che non sia già stato detto. Ed ecco qui una roba assolutamente distruttiva per la pista.
Nothing really needs to be said about Surgeon tracks that hasn’t already been said. Full-on dancefloor destroyer right here.

I/Y – Bellwether

Eh già, di tanto in tanto ci piace mettere su delle nostre tracce 🙂
And yes, every now and again we do play some of our own tracks 🙂
https://www.youtube.com/watch?v=jEfghpStl54

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010