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Il terzo lavoro da solista di Nicholas Allbrook si intitola “Pure Gardiya” ed è uscito per Spinning Top Music. Contiene dieci tracce, ed è di facile percepire sin dal primo ascolto come vi confluiscano dentro le esperienze del bassista australiano con i Tame Impala e i Pond.
Il vissuto psichedelico cerca assestamento tra uno stile marcatamente più cantautorale, quello di “In the gutter by the park’n’ride” o anche di “Deer”, e influenze indostane che risultano preminenti in brani come “Karrakatta Cemetery”; tra il glam bowieano di “Advance”, primo singolo estratto dal nuovo album, e il postrock di “ A fool there was”.
Appare evidente, dunque, come sia un’opera pregna di suoni, ricordi e ispirazioni, dove il trade union è rappresentato dalla necessità di ricreare atmosfere che riconducano a percezioni sensoriali ben definite. Allbrook si trova però inevitabilmente davanti a delle scelte da compiere, non ancora mature ma che in futuro potrebbero regalargli un ruolo all’interno dei cantautori che utilizzano un metodo di scrittura tagliente e ossessivo, dove un lamento punk è sempre lì a costituire la base di una capacità di interpretazione sicuramente molto intensa e lancinante.
“Pure Gardiya” è un disco umorale, una porta lunatica per guardare dentro di sé.
68/100