The Italian New Wave porta la Boiler Room a Milano
Redazione
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Torna in Italia uno degli eventi per molti aspetti più controversi e divisivi del mondo elettronico. La Boiler Room sbarca a Milano grazie a The Italian New Wave che ha organizzato uno showcase con quattro nomi del suo circuito legato a Club to Club. Mercoledì 5 ottobre dalle 21 a mezzanotte prenderanno parte all’evento Alessio Natalizia, ex Disco Drive, oggi nome di culto della nuova scena elettronica italiana uscito quest’anno sulla Diagonal di Powell con il suo progetto Not Waving, il partenopeo di Astro:Dynamics Davide Salvati aka Dave Saved, insieme a due nostre vecchie conoscenze. A dare un’aria più contaminata e imprevedibile all’evento arrivano infatti i Ninos du Brasil di Nicolò Fortuni e Nico Vascellari di recente pubblicati da DFA Records e Hazina Francia aka Petit Singe, producer di Forlì della label milanese Haunter Records (che seguiamo con attenzione dal suo lancio nel 2013), che si sta facendo conoscere in tutta Italia grazie alle sue ipnosi ambientali dal retrogusto tribale. Una line up ricercata e certamente non per tutti che rappresenta al meglio le diverse anime del roster di Italian New Wave.
Per partecipare seguite le indicazioni sull’evento ufficiale oppure andate al link.
Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo.
Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi)Le puntate precedentiBack To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla piùBack To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta VegaBack To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom YorkeBack To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89)Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010
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