Share This Article
Appuntamento sabato 24 settembre nella venue bolognese di Zona Roveri con Timeshift riparte in quinta. Si apre la nuova stagione con una quaterna techno che segna il passo e preannuncia un autunno caldo. Una dissertazione di suoni oscuri condotta da quattro luminari della nuova scena: il tedesco Ancient Methods, l’inglese Samuel Kerridge, l’irlandese Sunil Sharpe e gli italiani Black Tears (Giorgio Gigli e Federico Baudazzi). Tutte le info e i dettagli su navette, prezzi e orari sono disponibili qui sull’evento ufficiale della serata.
Ancient Methods è la creatura mistica di Michael Wollenhaupt, personaggio che conduce una vita degna di Clark Kent: durante la settimana giacca, cravatta, cause e sentenze presso il foro di Berlino (sì, è un avvocato), nei weekend giudice che condanna le più affollate piste a un’estrema e sinistra goduria psico-fisica. Nasce originariamente come duo insieme a Conrad Protzmann che sin dall’esordio nel 2007, con il “First Method EP”, va ad attaccare la techno direttamente alle basi. Un muro di suono incrollabile che preclude ogni via d’uscita.
Negli anni il progetto rimane esclusivamente nelle mani di Michael, arrivando a segnare oltre dieci dischi e diverse collaborazioni: Ugandan Methods, progetto a quattro mani con Regis, poi Eschaton, in cui le mani diventano sei insieme al leggendario duo canadese Orphx, uno ‘split EP’ con Adam X e Kareem. rispettivamente su Sonic Groove e Fondation Sonore, fino alla collaborazione con Gordon Sharp, in arte Cindytalk, per la Diagonal di Oscar Powell e alla recente collaborazione con la leggendaria Dark Entries Records.
Vecchia guardia dietro la gabbia del Tresor di Berlino, i suoi set sono conditi da retaggi punk, ebm ed electro, di cui non esistono doppioni né imitazioni.
Samuel Kerridge è un producer e musicista inglese, uno dei punti di riferimento della scena techno underground europea. Durante il suo percorso artistico ha sviluppato uno stile distintivo e personale, fatto di violente ipnosi ritmiche, densi patchwork granulosi, lame di rumore e memorie post-industriali. Una miscela in grado di far convivere il clubbing sperimentale e l’elettronica di ricerca, in cui il ballo si unisce a un’esperienza più improntata all’ascolto. Dopo il successo del primo album “A Fallen Empire” (2013), uscito sulla Downwards di altri due protagonisti della techno underground come Regis e Female, Kerridge ha proseguito il suo percorso facendo evolvere il proprio sound che ha progressivamente perso la sua componente più “urbana”. L’interesse dell’artista si è spostato nell’ultimo periodo verso la ricerca di nuove e più eterogenee forme di fisicità, come dimostrato dal suo secondo e altrettanto acclamato lavoro, “Always Offended Never Ashamed” (2015). Il disco ha segnato anche la nascita dell’etichetta Contort, fondata dallo stesso Kerridge assieme alla moglie Hayley. Ma la consacrazione definitiva è arrivata con l’ultimo “Fatal Light Attraction” (Downwards rec.), lavoro collegato alla performance audio-video in collaborazione con Andrej Boleslavský e Mária Júdová al Berlin Atonal Festival, un’esplosione sonica e post-industriale che dal vivo diventa assalto sensoriale, con una materia elettronica fatta a pezzi senza pietà.
L’irlandese Sunil Sharpe si è imposto negli ultimi anni come uno dei dj/producer più apprezzati e rispettati nella scena techno. Artista rinomato negli UK e padrone assoluto della consolle per abilità, ecletticità e dinamismo, spazia tra stili e ritmiche, con passaggi molto rapidi e coinvolgenti: tutto esclusivamente in vinile. Dal 2000 ad oggi ha costruito silenziosamente una carriera invidiabile a tal punto da guadagnarsi pubblicamente il rispetto e la stima di Dave Clark. Lavora a stretto contatto con Blawan e Pariah, per i quali ha rilasciato un EP sulla loro etichetta discografica Works The Long Night, ma anche con James Ruskin e Robert Hood.
Black Tears è il nuovo progetto di Giorgio Gigli e Federico Baudazzi (aka Violet Poison), esperimento di techno noisey-industrial. Il primo che ne è uscito fuori si chiama “The Long Decline” e preannuncia atmosfere oscure dove il rumore fortemente industriale è unico padrone dello spazio: vocal inneggiano alla supremazia delle macchine, una disperazione oscura che trova la salvezza in sprazzi di melodie armoniche.