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Sono passati solo pochi giorni dalla débâcle dei Placebo, che già il palco del Train di Aarhus è pronto ad ospitare un altro evento così speciale da farne volatilizzare i biglietti in pochi minuti dall’apertura delle prevendite: i Kings of Convenience presentano ad un pubblico-cavia il loro “unrecorded record”, dieci tracce inedite che costituiranno il loro quarto album.
L’atmosfera in sala è intima e comoda sulle sedie in file ordinate: rilassatevi e dimenticatevi di tutto il resto, l’unica cosa che conta stasera è la musica. Sul palco, cinque chitarre, due microfoni e il duo norvegese.
Il concept di questo concerto è molto semplice, come ha spiegato Erlend Øye: “noi vi suoniamo il nuovo album dall’inizio alla fine, voi ascoltate e poi se volete ci scrivete cosa ne pensate sui quadernetti che sono qui sul palco”.
Le canzoni, per ora intitolate “1”, “2”, “3” e così via, hanno le melodie ed i testi intrisi della delicatezza dei loro autori: è cosa rara vedere due musicisti così affiatati, da completarsi l’uno con l’altro in un unicum continuo e fluido di parole e note, per di più suonate solo poche altre volte di fronte ad una platea.
Se ci sono state sbavature, non si sono notate – anche perchè chi ha mai sentito quelle canzoni prima d’ora?! Quello che si è notato invece è la promessa di un nuovo album che come suoni non si discosta dai lavori precedenti ma li consolida con maturità melodica ed espressiva: coccole per l’anima.
Finita l’ultima canzone, tra sorrisi ed intermezzi (in danese), sparisce dai volti gentili dei due norvegesi qualsiasi traccia di tensione e il concerto diventa come un ritrovo tra amici, il pubblico viene invitato ad avvicinarsi al palco e poi la domanda più bella che un musicista può fare dal palco: “cosa volete sentire adesso?”
Su richiesta, la serata si è conclusa con “Little kids”, “Misread” e “Cayman Islands”, lasciandoci tornare a casa con il sorriso sul viso ed il ricordo di una bella serata.