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Sette motivi musicali per amare questa settimana che, per quanto mi riguarda, è stata un bel po’ sfigata. Ma ci sono sempre sette cose musicali che ci si può portare avanti.
7. BeWider alla ricerca dell’essenza del cubo di Rubik
Gli anni ’80 sono onnipresenti. E il producer romano BeWider ci offre una “Shaping Lights” così nostalgica da andare in cantina a ricercare dove abbiamo messo il cubo di Rubik.
6. My Gravity Girls, guardando ai National
I My Gravity Girls da Parma presentano un progetto chiamato “Irrelevant Pieces Tetralogy” (in uscita il 21 ottobre), ovvero una tetralogia: fisicamente quattro dischi separati, dal punto di vista concettuale un lavoro unico, un solo romanzo musicale diviso in quattro capitoli.
Nelle foto di scena li scorgiamo tra le nevi (dell’Appennino?), mentre nei suoni notiamo una piacevole vicinanza ai National.
Noi ci aspettiamo grandi cose, eh, My Gravity Girls, vedete di non deluderci.
https://mygravitygirls.bandcamp.com/
5. Cody ChesnuTT, eterno ragazzo soul
Non è particolarmente il mio genere, ma Cody ChesnuTT mi piace per il look e per quel suo sound sbarazzino. Come se fosse un eterno ragazzo che suona soul. E la nuova “I Stay Ready” è così.
“My Love Divine Degree”, l’album, è in uscita nei primi mesi del 2017 per One Little Indian/Audioglobe.
4. Hope Sandoval e Kurt Vile, bisogna aggiungere altro?
Crediamo che solo a nominare un’accoppiata del genere venga l’acquolina in bocca. Prima non ci credi. Poi ci credi e immagini sia un gran pezzo. Infine ascolti il brano e… sì, ‘Let Me Get There’ è un brano meraviglioso.
“Until the Hunter” è il primo album di Hope Sandoval and the Warm Inventions dal 2009 e la prima uscita della cantante da quando Mazzy Star realizzarono l’album “Seasons Of Your Day” nel 2013.
3. La Sera e le sue canzoni-torta
Chi l’avrebbe mai detto quando davamo spazio qui a Kalporz (tra i primi) alle Vivian Girls, che la bassista rossa sarebbe stata quella che sarebbe “durata” di più. E invece La Sera aka Katy Goodman continua a sfornare belle canzoni pop come se fossero torte da un forno. Come questa “Magic In Your Eyes”, tratta dall’ep “Queens” appena uscito.
2. La ruota gira e arrivano i Blaenavon
Gli Strokes non stanno troppo bene, i Kaiser Chiefs sono tornati quest’anno e avrebbero fatto meglio piuttosto a seppellirsi con le proprie mani (“Parachute” è oggettivamente la più brutta canzone dell’anno), gli Editors si sono rivoltati come un calzino rispetto agli inizi. E allora, cosa c’entra tutto ciò?
C’entra, c’entra. E’ che quando ascoltiamo songs come “My Bark Is Your Bite” dei Blaenavon pensiamo: A) beata gioventù! B) beata innocenza inglese C) le band che amiamo possono cambiare, peggiorare, ma ci sarà sempre qualcuno che arriva e le sostituisce.
1. I cieli azzurri degli IRAH
Mi sono totalmente perso nei cieli degli IRAH. La band danese di celestial-triphop, come li definirei io, hanno fatto un minialbum che finirà sicuramente nelle mie classifiche di fine anno, una meraviglia che apre il cuore. Si chiama “Into Dimensions” e contiene delle canzoni di una bellezza estrema, come “Above My Knees” che però non si trova sul Tubo per cui qui di seguito vi faccio ascoltare il nuovo video “Fast Travelling”.
Cercatevi questo album imperdibile, mi raccomando.
(Paolo Bardelli)