Share This Article
Qualche settimana vi avevamo dato le prime succose anticipazioni del Node, il festival modenese di elettronica e arte digitale. Ai già annunciati Huerco S., Rashad Becker, Eli Keszler, Paul Jebanasam, Tark Barri e Zimonou, si sono aggiunti altri grandi protagonisti della ricerca musicale contemporanea. Ecco quindi tutto il programma completo.
Come già annunciato, il festival sarà aperto da Zimoun: l’artista svizzero porterà alla Galleria Civica di Modena la sua ultima istallazione, “605 prepared dc-motors, cardboard boxes”, composta da materiali industriali e d’uso comune. La mostra sarà inaugurata il 22 ottobre, e lo stesso giorno, sempre alla Galleria Civica, Zimoun sarà protagonista di una performance multi-canale.
(“605 prepared dc-motors, cardboard boxes”)
Dopo l’opening, Node ripartirà il 9 novembre, con una quattro giorni davvero intensa.
Mercoledì 9 novembre Lubomyr Melnyk, tra i massimi innovatori della musica classica contemporanea, presenterà il suo ultimo album “Illirion” nella suggestiva cornice della Chiesa di San Bartolomeo.
Il giorno seguente, il 10 novembre, sarà invece il Planetario Civico di Modena a fare da sfondo a tre performance elettroacustiche esclusive (solo 70 i posti disponibili, per ovvie ragioni di capienza limitata): si esibiranno Giuseppe Ielasi aka Inventing Masks, e il duo Giovanni Lami/Enrico Malatesta, che presenteranno un progetto site-specific pensato proprio per la struttura architettonica del planetario. Infine, il collettivo ravennate Paradoxes curerà i live visual.
Venerdì 11 novembre, di nuovo in Galleria Civica, andrà in scena la tradizionale serata dedicata alla musica elettronica: a Huerco S., Rashad Becker ed Eli Keszler si aggiungono anche il neozelandese FIS e l’italiana Gea Brown. Il primo presenterà il suo ultimo album “From Patterns To Details”, con una speciale performance audio-video in collaborazione con Jovan Vucinic (entrambi sono stati recentemente ospiti dell’Atonal di Berlino); la seconda invece, tra le protagoniste di Terraforma 2015, presenterà il suo set misto tra passato e contemporaneità musicale.
E infine la chiusura di sabato 12 novembre, al Teatro Storchi, con lo spettacolo audio-visivo di Robert Henke: presentato al Centre Pompidou di Parigi, il suo “Lumière II” fa della tecnologia laser la protagonista assoluta, creando forme e fenomeni cinetici eleganti ed elaborati. In apertura, un altro grande spettacolo musicale e visivo: Paul Jebanasam e Tarik Barri (l’uomo al quale Thom Yorke ha chiesto di lavorare per i visual di Atoms For Peace).
Un programma insomma che definire “denso” è eufemistico. Il segno che, dopo un anno di pausa per cause di forza maggiore (una figuraccia del Comune di Modena), Node sia tornato per restare, com’è giusto che sia.
Per scoprire di più (sugli artisti, sulle location, sugli orari, sui biglietti) c’è il sito node.com.