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Si avvicina una nuova grande serata TimeShift a Bologna. “Un poker scaldamuscoli”: così viene descritta la prossima line-up, che si esibirà sabato 14 febbraio come al solito a Zona Roveri. La definizione ci sembra appropriata, visto che gli artisti presenti saranno Acronym, Lakker, Positive Centre e Serena Butler.
Noi di Kalporz abbiamo due biglietti. Per vincerli, basta mettere Like alla nostra fanpage Facebook (qui) e scrivere questo messaggio privato: “zolaprk“. Se riuscite a capire il perchè di questa strana parola, potreste avere più possibilità di vincere. Avete tempo fino alle 12 di venerdì 13 febbraio: in bocca al lupo!
Qui sotto bio e info sugli artisti presenti.
Acronym è un producer svedese esploso nel 2012, quando fece uscire “Dimensional Explorating”, un lavoro talmente forte grazie al quale diventa il protetto di Abdulla Rashim della Nortnern Electronics. Nel sound di Acronym si mescolano ambient, kosmische music e techno, formando un’intricata trama sonica ricca di ritmi sincopati e ricercatissime armonie.
I due irlandesi Lakker – Dara Smith e Ian McDonnell – scorazzano per la scena techno da più di un decennio, alternando ossessionanti atmosfere artiche e pesanti bassi industriali dal sapore anni ’90. Nonostante il supporto di Aphex Twin, Laurent Garnier e molti altri, la ribalta è arrivata però solo nel 2015 grazie all’acclamatissimo “Tundra” su R&S, un lavoro che unisce ballate inquiete, dark-ambient epica e strattoni post-industriali. Un bailamme di generi mai fuori luogo.
Positive Centre è il progetto dark ambient di Mike Jefford, producer di base a Berlino. Utilizzando una collezione di drum machines, sintetizzatori, effetti e nastri, Jefford esplora le diverse dimensioni del suono dando vita a strutture sonore ripetitive ed ipnotiche ed enfatizzando i sottili cambiamenti nella stessa ripetizione con suoni a bassa frequenza.
Dopo qualche ep, il primo album, “In Silent Series”, è arrivato nel 2014 sulla label di Sigha, Our Circular Sound. Un compromesso di delicatezza e sommessa brutalità.
Serena Butler è il nome dietro ad un’illusione virtuale, ospite in un corpo maschile, per la quale la distinzione dei sessi è abolita tanto quanto quella tra i generi musicali. Techno, ambient, house, dub, maschile, femminile sono per Serena Butler solo termini che convivono in un perfetto equilibrio. Musica oceanica, profonda e concettuale, edita per la Eerie di Marco Shuttle.