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DISCHI DELL’ANNO TOP 10
1. DAVID BOWIE – Blackstar
L’uomo si fonde con la sua opera e l’arte diventa corpo.
Un corpo consumato dalla malattia, ma vivo e pulsante fino all’ultimo momento. Come la sua musica.
Una musica che un qualcosa di ultraterreno lo ha sempre avuto, probabilmente.
Eppure, mai come questa volta, la sentiamo così vicina a noi.
“Oh I’ll be free, just like that bluebird, Oh I’ll be free, Ain’t that just like me”
2. CAR SEAT HEADREST – Teens of Denial
A soli 24 anni Will Toledo è stato capace di dare forma e colore al tanto bistrattato rock, inteso nel senso più tradizionale del termine. Ci sono le chitarre abrasive, i refrain giusti al momento giusto, gli stop and go, le liriche pungenti ed emozionanti, la voce roca (nonostante la giovane età). “Teens of Denial” ha un suono studiato nei minimi dettagli eppure dannatamente immediato, e capace di sorprendere anche dopo l’ennesimo repeat.
3. KEVIN MORBY – Singing Saw
Con quella voce un po’ così e quell’aria stralunata da menestrello folk d’altri tempi, il nostro Kevin Morby ha regalato a questo 2016 un album pieno di ballate oscure e sincere, che sembrano pensate per un pubblico di pochi intimi: facce amiche, prima ancora che fan. Ed è proprio così che “Singing Saw” ti cattura; come un nuovo amico che ti sembra di conoscere da sempre.
4. PARQUET COURTS – Human Performance
Come ho scritto nel live report del loro concerto al Biko di Milano, i Parquet Courts sono ormai una band di culto, che non deve nutrire alcuna soggezione nei confronti dei mostri sacri della scena post-punk a cui vengono costantemente paragonati. E intanto il mio amore viscerale per la band di Brooklyn continua a crescere, di pari passo al valore di una band che non accenna a rinunciare alla propria solida identità artistica.
5. MONEY – Suicide Songs
Al secondo album dei Money, il progetto musicale del musicista e poeta britannico Jamie Lee, va la palma di “scoperta” dell’anno. Era da anni che il pop inglese non raggiungeva vette liriche di questo tipo, e il merito non può che andare alla penna di questo ragazzo di Manchester, capace di dare voce con una sincerità disarmante ai dubbi (e ai drammi) dell’età post adolescenziale.
6. STEVE MASON – Meet The Humans
Sarebbe il caso di tenere bene a mente il fatto che Steve Mason, storico frontman degli amatissimi The Beta Band, è ancora là fuori, a scrivere canzoni. Con “Meet The Humans” Steve riprende la chitarra (e non solo) in mano e ci regala una delle sue migliori prove da molti anni a questa parte.
7. LEONARD CHOEN – You want it darker
Per certi versi vale lo stesso discorso fatto per Bowie. A risaltare qui è l’uomo, prima ancora che l’artista, che si congeda con 9 brani pregni di tutto quello che ha contribuito a creare la leggenda del cantautore di Montreal.
8. BON IVER – 22, a million
Ad attendere spasmodicamente il nuovo album di Justin Vernon erano in tanti, considerato il culto che accompagna, volente o nolente, il musicista del Winsconsin. E lui ha risposto a modo suo, con un album per certi versi spiazzante, fatto di suoni freddi e voci modificate che sembrano giungere da un’altra dimensione. Ma il bello della musica di Vernon è proprio questo: la capacità di essere, wendersianamente, così lontana e così vicina.
9. JAMES BLAKE – The colour in anything
Sarà forse questo disco a venire ricordato come il capolavoro del giovane artista inglese? Difficile a dirsi, ma altrettanto difficile non gridare al miracolo ascoltando pezzi come “Radio Silence” o “My Willing Heart”, per citarne solo due. Da questa vetta in poi la strada del cantautore (come altro chiamarlo?) britannico è solo in salita, e noi non vediamo l’ora di sperimentare le sue future visioni.
10. CASS MCCOMBS – Mangy Love
E al venerando traguardo del nono disco (il quinto in sei anni), il songwriter statunitense conferma la sua straordinaria vena compositiva con un album incredibilmente ispirato, fatto da tanti brani quasi perfetti, scritti, arrangiati ed eseguiti divinamente. Più un nuovo inizio che una conferma, per chi già lo ama, un imprescindibile punto di partenza per chi vuole imparare a conoscerlo.
CONCERTI DELL’ANNO (ordine sparso)
Bob Mould, Magazzini Generali, Milano, 14 Ottobre 2016
Money, Magnolia, 2016 Milano, 07 Marzo
Parquet Courts, Biko, 2016 Milano, 23 Ottobre
Wild Beasts, Magnolia Milano, 25 Ottobre 2016
Nicholas Jaar, Alcatraz Milano, 24 Novembre 2016
PLAYLIST 2016 (Ordine rigorosamente sparso)
BEST OLDIES
Television Personalities – And Don’t The Kids Just Love It
The Soft Boys – Underwater Moonlight
The Pixies – Bossanova
SERIE DELL’ANNO
1. Westworld
2. Stranger Things
3. Daredevil (season 2
4. The Young Pope
5. Ash vs. Evil Dead