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Spesso nelle conversazioni si parla dell’attività concertistica dei circoli Arci emiliano romagnoli senza considerare che sono più i ricordi che si hanno dei vari locali che offrivano musica live nella pianura rispetto all’effettiva esistenza di circoli ancora attivi. Oggi si è costretti a una vera ricerca… a questo proposito, proprio quando lo storico entusiasmo per le serate nei circoli si era in me quasi sopito, ecco che arrivo a Roma e riscopro una scena musicale vivace e molto interessante.
Certo, Roma si vive per quartieri, ognuno di questi ha delle connotazioni, quelli che ancora mantengono viva la scena artistica e musicale sono pochi ma davvero combattivi.
Sono microcosmi che trovi aggirandoti per le vie di S.Lorenzo, Pigneto, Garbatella, dietro alla stazione Tiburtina… una volta provati, non li abbandoni più! Poco vistosi all’esterno, offrono invece un’atmosfera del tutto coinvolgente e questa è stata la sensazione che ho provato varcando la soglia del Circolo Dal Verme, al Pigneto per il concerto dei Lags.
Immaginate una sera di un 27 Gennaio, non troppo fredda perché Roma regala anche un clima decisamente dolce, dove nel cuore del Pigneto, piccolo quartiere bohémien nei pressi di San Giovanni in Laterano, varcato il portone d’ingresso di una palazzina comune, ti trovi un bancone bar, luci soffuse, aria calda e umida, musica e pensi “finalmente … da quanto tempo!”. Questo è il Dal Verme, un circolo arci che tuttora lotta contro la chiusura e che, come tanti altri circoli, offre una bella programmazione di live. Mi accorgo che la band non è lì nella sala principale, “si scende” mi dicono. Una scalinata strettissima e la mente mi porta agli scantinati del vecchio Cavern di Liverpool o della taverna del Bix Baras a Vilnius, apro una porta e una sferzata di calde note distorte, belle e dirette mi risucchia con effetto immediato, non ci penso due volte ed eccomi in mezzo a una folla che canta a squarciagola, ondeggia e acclama la band. Un bel contesto dall’atmosfera post punk come da tempo non ne trovavo.
Loro sono i Lags, un progetto musicale nato nel 2013 con Antonio Canestri (già chitarrista e voce per la band HILO), Andrew Howe (batterista del progetto Craiving e già collaboratore di band quali Mixhell di Igor Cavalera), Daniele De Carli e Luca de Santis.
Ultimamente sono entrati a far parte della scuderia To Lose La Track facendo uscire nel dicembre 2016 il secondo EP “Seasons”.
Quella sera sul palco del Dal Verme si propone una scaletta mista tra “Seasons” e “Pilot” inclusa una cover degli Husker DU che, ammetto, mi ha emozionato mentre il pubblico s’è scatenato. Nell’insieme i pezzi sono musicalmente accattivanti, a volte arrabbiati, parlano direttamente a una generazione ma, anche semplicemente, ti fanno ballare. Noto fin da subito una certa empatia tra il pubblico, la band, il luogo. Seguo il concerto, un avvicendarsi di hardcore, post punk con influssi indie rock, molto scuola americana, ma ben amalgamati, energici e giustamente esplosivi. Trovo che questo sia interessante perché ripropone una scena musicale ormai poco diffusa in territorio italiano e riesce a fare la differenza, ad attirare l’attenzione. Decido così di andarci fino in fondo e fare una chiacchierata con il frontman, Antonio.
“Ho vissuto il concerto come una performance emotivamente molto sentita sia in voi che nel pubblico. Che relazione/storia c’è tra voi e il circolo?”
“La storia é semplice. Ognuno di noi ha un lavoro che non riguarda l’attività musicale e una vita privata più o meno complessa ed intricata. Dall’uscita dell’album ad oggi ci sono stati moltissimi cambiamenti, in alcuni casi positivi, in altri decisamente demoralizzanti e demotivanti, sia sul piano fisico che mentale. Dopo circa 60 date sparse nei vari weekend dell’anno (siamo in “tour” regolarmente dall’ottobre del 2015), il tempo dedicato alla musica (se consideri prove, spostamenti e concerti) è quello che coincide con il tuo (poco) tempo libero. La data al DalVerme è stata una summa, mancando Andrew (che spesso non può seguirci in tour per motivi sportivi), abbiamo invitato a partecipare al live sia Luca, nostro ex cantante e co-autore dei testi, che Flavio e Lorenzo, i nostri turnisti alla batteria che con il tempo sono diventati degli amici fidati. A questa banda si è aggiunto il nostro amico CHEF RAGOO, come era già accaduto per la serata #riapriamoildalverme organizzata qualche mese fa al Quirinetta.
Queste sono le ultime date prima della possibile chiusura del DalVerme, luogo per noi abbastanza importante e simbolico. L’apertura del circolo coincide oltretutto con il mio arrivo a Roma, diciamo che è uno dei primi live club che ho avuto modo di frequentare, uno dei primi luoghi nei quali mi sono sentito veramente a casa.
Insomma, di cose in pentola ne stavano bollendo parecchie e tutte nella stessa sera”.
“Passando a voi come progetto musicale, ho molto apprezzato quel clima che a pelle ho sentito “post-punk” ma ho percepito anche delle incidenze hardcore e indie rock … oserei dire legati a quella stessa tradizione musicale americana..corretto?”
“Non ti sbagli, cerchiamo di attingere a piene mani da quel panorama musicale (Rival Schools, Fugazi, At the drive in, Sparta, Fucked Up, Metz, Drive like Jehu, Rites fo spring, Quicksand, Cloud Nothing, Japandroids, Refused…), provando però anche ad aggiungere qualcosa del nostro background (Andrew ha una formazione prettamente metal, ed insieme a me e Gianluca è appassionatissimo di Hip Hop) e cercando di seguire delle sonorità più in linea rispetto ai tempi che corrono”.
“Avete parlato anche di un futuro progetto acustico…qualche anticipazione?
Ma soprattutto, perché? Non pensate che sia un campo oggi inflazionato?”
“Abbiamo in corso una paternità e il rilancio di Andrew nell’atletica agonistica. Per cui si rende necessario applicare una strategia funzionale. Suonare in acustico è divertente, dona una nuova forma ai tuoi brani e ti permette di raggiungere luoghi e posti che altrimenti sarebbero off-limits per il sound che generalmente proponiamo. Adesso penseremo a scrivere il disco, potremo concentrarci senza lo stress da tour, mantenendo però un piedino fuori dalla porta, per quanto possibile. L’acustico non vuol essere il nostro futuro, abbiamo pensato di riproporre quello che già facciamo in una nuova veste, grazie anche all’uscita del nostro EP SEASONS. È una sperimentazione che serve a concederci ulteriori opportunità espressive. Non ci saranno particolari stravolgimenti rispetto a PILOT. Proveremo ad evolvere e a migliorare, chiaramente, ma senza eccedere”.
Ascoltatevi Seasons e Pilot perché sanno coinvolgere con una ricerca musicale accattivante, e sperimentate i circoli romani perché meritano di essere vissuti, partecipati e sostenuti.
(Serena Cantoni)
Scaletta del concerto:
INTRO + TURBIN
SOLID GOLD
KNIVES & WOUNDS (pezzo inedito)
QUEEN BEE
WAR WAS OVER
DREAMING BABYLON
FEAR CONTROL MOTHERS
A PUSH AND A RUSH
BEHIND THE CLOUDS
HUSKER DU – SOMETHING I LEARNED TODAY (cover con CHEF RAGOO alla voce)
THE STREAM
FAMILY MAN
THE FLIGHT OF THE FLIES