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Ci provano, i Pissed Jeans, ad apparire, se non rassicuranti, almeno un pochino riappacificati con il mondo. Il quinto disco, quarto sotto Sub Pop, si presenta con una bella copertina rosa e l’immagine dei quattro ragazzi di Allentown sorridenti, modelli, a loro modo, a dire: Ehi!, siamo bellissimi anche noi. Poi senti il primo singolo, “The bar is Low”, con quel riff assassino alla Fu Manchu, la batteria che più ruffiana non si può e inizi a muovere sì il culo, ma anche a pensare che qui c’è voglia di sfondare, di arrivare in alto dove tutti sognerebbero. Invece no, perchè il disco si apre con la cavalcata marziale e schiumante di rabbia “Waiting on my Horrible Warning”, con la voce di Matt Korvette che strascica, ringhia e si dibatte come un animale in gabbia.
C’è però più attenzione nei dettagli, le chitarre sono libere di andare “Love without Emotion” e la sezione ritmica non è mai stata così performante. Non mancano ovviamente i pezzi killer “Cold Whip Cream”, gli assalti sonori “Worldwide Marine Assett Financial Analyst”, il noise di scuola Gesù Lucertola “Not Even Married” e lo stoner Melvisiano che poi, in questo caso, è un pezzo rallentato delle regine dell’età della pietra “Activia”.
Quindi tranquilli, tutto ok, i Pissed Jeans non sono diventati qualcosa di innocuo ma continuano ad essere un gruppo che mette parecchia soggezione. Ora li vorremo solo vedere live in Italia.
70/100
(Nicola Guerra)