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Lo show che per eccellenza ha dipinto la società americana negli ultimi trenta anni, attento ai cambiamenti politici quanto sociali e culturali, è stato I Simpsons. Il 19 Aprile di trenta anni fa andava in onda il primo corto raffigurante la famiglia gialla, e di lì a poco sarebbe diventato uno dei programmi più famosi al mondo e uno spioncino sulla vita a stelle e strisce con cui più di una generazione è cresciuta. Per festeggiare questa ricorrenza avremmo potuto riesumare una lista dei migliori cameo di musicisti che si sono prestati a dare voce alla propria versione ‘in giallo’, ma ci sembrava scontato. Ecco allora una top7 dei momenti musicali più belli o più divertenti di questi trenta anni di show.
7. Do the Bartman
Dato il successo strabiliante delle prima stagioni dei Simpsons, Matt Groening e soci cercarono di amplificare rendita ed esposizione mediatica delle proprie creature utilizzando uno dei metodi più standard dell’epoca: una raccolta di brani presenti nel cartoon. Mentre oggi stampare una raccolta di pezzi di uno show televisivo potrebbe sembrare un’operazione da ‘cestone dell’autogrill’, ai tempi “The Simpsons Sing The Blues” (uscito sotto Geffen) andò bene, arrivando addirittura a conquistare un disco di platino in patria.
L’album era – per così dire – trascinato da un singolo che non era mai comparso negli episodi ma scritto per l’occasione: “Do The Bartman”. Il pezzo è un delizioso pop-rap in cui la voce di Nancy Cartwright (la voce originale di Bart) snocciola innocue punchline con qualche riferimento alla serie sparso qua e là e con un flow decisamente sorprendente.
Michael Jackson, grande fan della serie e del ragazzino con i capelli a punta, ha prodotto il pezzo e cantato i backing vocals, insieme al proprio produttore Bryan Loren, oltre ad essere inserito nelle liriche (“If you can do the Bart, you’re bad like Michael Jackson”).
Matt Groening aggiunse, qualche anno dopo, che MJ avesse anche scritto il pezzo, senza però comparire nei credits per questioni contrattuali. A distanza di anni, Loren ha smentito tutto. Fatto sta che le collaborazioni ‘fantasma’ tra il Re del pop e la famiglia più amata d’America non finiscono qui.
6. Happy Birthday Lisa
Michael Jackson, infatti, darà la voce ad un altro momento musicale della famiglia gialla. La canzone risale alla prima puntata della terza stagione “pa-pazzo da legare”, in cui Homer, a causa di un lavaggio sbagliato da parte di Marge, va al lavoro con una camicia rosa. Verrà preso per pazzo e portato al manicomio, dove incontrerà un omone che crede di essere Michael Jackson. Tra le varie cose, i Simpson dimenticano l’imminente compleanno di Lisa: Bart scriverà una canzone a quattro mani con tale Michael Jackson, dal titolo appunto di “Happy Birthday Lisa”. La voce dell’omone, inoltre, è proprio quella del Michael originale.
5. L’inno dei Tagliapietre (“We Do”)
Il Sacro Ordine dei Tagliapietre fa la sua comparsa nella sesta stagione dei Simpson, nella puntata “Homer il Grande”. I Tagliapietre non sono altro che una parodia della massoneria e gran parte dei cittadini di Springfield ne fa parte. Homer riuscirà, grazie a suo padre, ad entrare a far parte dell’Ordine e alla prima cena a cui parteciperà, tutti i membri del circolo canteranno insieme la canzone tipica di quest’ultimo. Il testo è un’ammissione di colpa ironica su tutto quello che i Tagliapietre farebbero per mantenere lo status quo, tra cui il boicottaggio delle autoelettriche e il sistema metrico decimale.
4. Bimba a bordo
Dalla puntata “il quartetto musicale di Homer”, la prima della quinta stagione. Alla festa del baratto di Springfield Bart e Lisa trovano un disco a nome “Re Acuti”, un quartetto vocale formato da Homer, il direttore Skinner, Apu del Jet Market e Barney. È una delle prime occasioni in cui si nota la vena creativa di Homer sotto il punto di vista musicale. Tutta la puntata è comunque un chiaro riferimento alla storia dei Beatles, a partire dal nome del quartetto in americano, “Be Sharps”.
Anche la sostituzione di un membro poco prima di diventare famosi, il commissario Winchester che verrà appunto sostituito da Barney; poi la copertina del secondo disco dei Re Acuti, “Bigger than Jesus”, a ricordare la famosa citazione di John Lennon su rock ‘n roll e cristianesimo. La canzone “Bimba a bordo”, scritta da Homer, è il primo vero singolo dei “Re Acuti” e anche l’ultima canzone che suoneranno, come i Beatles, su un tetto: in questo caso, l’edificio è ovviamente il bar di Boe, che ha ospitato le prime esibizioni del quartetto vocale.
3. Party Posse
Ah, il 2001! Prima che gli U.S.A. e il mondo intero uscissero devastati dalla tragedia dell’11 Settembre, il mercato musicale a stelle e strisce soffriva di una gravissima epidemia di teen-pop. Così gli idoli dei giovanissimi erano sbarbine non ancora mature ma dai corpi ultra-sessualizzati (Britney Spears in heavy rotation su MTV in video soft porno appena maggiorenne, per capirsi) come gruppetti di ragazzi la cui occupazione principale più che cantare era di quella di muoversi, sudare e far vedere i pettorali. Poteva la boy-band mania rimanere estranea al mondo dei Simpsons?
Siamo nella dodicesima stagione quando i bambini della scuola elementare di Springfield (Bart, Milhouse, Nelson, Ralph) vengono arruolati da un certo L.T. Smash, che li introduce al magico mondo delle melodie acchiappa-pubblico e dell’autotune.
Formati i Party Posse, la loro hit “Drop The Bomb” diviene un successo ma, grazie all’intuito di Lisa, viene scoperto che è tutto un piano dell’esercito per arruolare menti deboli grazie all’immaginario dei Party Posse e dai messaggi subliminali nella canzone (“Yvan Eht Nioj”–>”Join The Navy/Arruolati in marina”).
L’intervento degli ‘Nsync nell’episodio, inoltre, riflette meravigliosamente il loro apporto al mondo della musica: nullo.
2. Tutti odiano Ned Flanders
In questo caso la canzone è l’evento che scatena tutta una serie di reazioni che porteranno allo sviluppo narrativo della puntata, in cui i Simpson vivranno in una casa di campagna per un po’. Homer tenta di scrivere una canzone di natale, dato che tutte le altre non possono essere cantate causa violazione dei diritti d’autore; Flanders vuole aiutarlo, ma Homer come al solito lo caccia fuori di casa. Ispirato, scriverà “Tutti odiano Ned Flanders”, che avrà così tanto successo da essere notato da David Byrne, frontman dei Talking Heads.
1. Can I borrow a feeling?
Kirk Van Houten, padre di Milhouse, il migliore amico di Bart. È la rappresentazione della tristezza, della depressione e del fallimento. In particolare nella puntata in cui canta questa canzone, diventata poi famosa come meme, coglie l’occasione del nuovo matrimonio di Marge e Homer per richiedere la mano a Louanne, adesso impegnata con un biondo palestrato. Registra quindi su cassetta la sua “Can I borrow a feeling?” e chiede alla band presente al matrimonio di accompagnarlo nell’esecuzione. La risposta da parte di Louanne sarà, come è ovvio, negativa.
BONUS: Simpsonwave
Se c’è uno stile musicale legato indissubilmente all’internet e ai suoi tempi, è la Vaporwave. Appurato questo, non sorprende che la Vaporwave (in tutte le sue diramazioni, dalla parte musicale a quella estetica) potesse seguire, se non diventare, un meme.
E proprio in una virtuale ‘fabbrica di meme’, un gruppo di Facebook dedicato alle creature di Matt Groening, che comincia a prendere vita quella che poi venne definita da qualche sito ‘Simpsonwave’.
L’idea, molto semplice, era quella di abbinare pezzi vaporwave più o meno famosi a filmati in cui venivano montate scene ‘a tema’ attingendo da più di venti stagioni di Simpsons.
Il risultato:straniante, sorprendente e indipendente.
Varie webzine e portali ‘giornalistici’ si sono cimentati in analisi più o mene serie riguardo al fenomeno. Ma come tutti i meme, con la velocità con cui è arrivata e diventata virale, anche la Simpsonwave è scomparsa. Così a noi, invece che perderci in sgangherate analisi sulle stranezze dell’internet, preferiamo ricordarci della Simpsonwave solo per quello che è: un delizioso divertissement nerd.
(Matteo Bordone e Matteo Mannocci)