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Poco tempo fa il mio amico Matteo Marconi ha postato su Facebook questo post: “Per 35 anni l’ho ritenuta una canzone d’amore, e invece era il delirio di uno stalker. Maledetto il giorno in cui me l’hanno svelato! (Sting genio 2 volte)”. In un primo momento ho pensato si trattasse di una sua interpretazione, poi quasi in contemporanea per caso mi sono visto un po’ di puntate di “Video Killed the Radio Star: The History of Music Video”, un documentario di VH1, e in una sui video di Sting lo stesso cantautore inglese conferma questa prospettiva: « È una canzone cupa che parla di controllo, gelosia, sorveglianza, ma c’è chi crede che sia un brano romantico e vorrebbe usarla al proprio matrimonio. Io glielo lascio pensare »
In effetti bastava leggere meglio il testo, in particolare questo passaggio:
Since you’ve gone I been lost without a trace
I dream at night I can only see your face
I look around but it’s you I can’t replace
I feel so cold and I long for your embrace
I keep crying baby, baby, please
Dunque ora si impone una domanda: iniziamo a considerarla una canzone inquietante o facciamo finta di niente e continuiamo a lasciarsi cullare dal suadente arpeggio di Andy Summers?
(Paolo Bardelli)