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Rivedere un vecchio amico dopo sette anni e pensare che non sia cambiato poi così tanto. Questa è la prima impressione che si ha dopo l’ascolto di “Two Windows”, il nuovo disco con cui i Lali Puna si sono ripresi le attenzioni che giustamente hanno sempre ricevuto, non solo dalla critica specializzata, ma anche dal pubblico più attento.
Le sensazioni che questo nuovo lavoro (arrivato appunto a distanza di sette anni da “Our Inventions”) riesce a dare sin da subito sono quelle di una piacevole riscoperta. Perché i Lali Puna di “Scared World Theory” continuano ad essere vivi e rimangono bene o male gli stessi, pur con qualche leggera novità sonora. Le atmosfere sono sempre avvolgenti, anche e soprattutto grazie all’eterea voce di Valerie Trebeljahe. Quasi non si nota il fatto che una delle colonne portanti della band, Markus Archer, abbia abbandonato il progetto. La rotta musicale dei Lali Puna rimane sempre e saldamente quella conosciuta. I suoni si affinano e si fanno in parte più moderni. Così “Two Windows” strizza l’occhio al passato ma con una lucida visione del presente. Un equilibrio che si avverte si dai primi minuti della title track, assieme alla successiva “Deep Dream” manifesto programmatico dei Lali Puna nel 2017. Ogni tanto ci si imbatte in qualche leggera deviazione dalla rotta principale dell’album, come in “The Bucket”.
Un album da ascoltare ed esplorare con tutta la calma che merita.
76/100
(Francesco Melis)