Share This Article
L’appuntamento mensile con un contenuto di Mangiatori di Cervello, per approfondire qualcosa di “altro” rispetto ai “soliti” contenuti kalporziani con lo stile e la visuale inconfondibile di MdC.
(Attenzione, in questo caso, agli inevitabili e possibili SPOILER presenti nell’articolo circa le stagioni precedenti e di qualche informazione sulla stagione recensita).
Si ritorna a Holliwoo, tra gli splendori e le fatiscenze della vita di una Los Angeles, popolata da uomini e animali. Netflix ha infatti rilasciato l’8 settembre 2017 l’intera quarta stagione della serie che ha come protagonista Bojack Horseman, il cavallo più sregolato delle serie TV.
Sono passati tre mesi dalla morte di Sarah Lynn e Bojack non si fa vedere da allora. Sentendosi causa della morte della giovane star, afflitto dal senso di colpa, completamente devastato, sparisce per cercare di ricomporre in qualche modo la sua vita. Da questo punto inizia la quarta stagione, proprio con la grande assenza di Bojack nella prima puntata della serie che porta il suo nome.
Mr Peanutbutter si è candidato come governatore della California, riuscendo in questo modo a incrinare definitivamente il suo matrimonio con Diane che finalmente riesce a esprimere le sue perplessità sul suo matrimonio male assortito e dimostrando una sorta di dipendenza nei confronti di Bojack. Princess Carolyn affronta i suoi problemi professionali ed entra in crisi come donna, mentre Todd finalmente riesce a portare a termine qualcosa e prendere coscienza di se stesso e della sua sessualità.
La mancanza di Bojack nella prima puntata consente di dare più spazio ai personaggi che compongono il suo mondo approfondendo più che nelle altre stagioni le loro storyline. Oltre a deviare la trama principale e slegarli dalla figura di Bojack, abbiamo una caratterizzazione più profonda di ognuno, facendo un lavoro eccelso su ogni personaggio che vediamo passare sullo schermo.
Queste sottotrame fanno da contorno alla storia di Bojack che cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Un’inaspettata (o forse no?) figlia di Bojack permetterà al protagonista di distrarsi da se stesso e dalla sua depressione per preoccuparsi di qualcun’altro per la prima volta.
Si troverà a scavare nel suo passato e a risolvere i suoi problemi familiari per tornare in piedi e maturare, anche grazie all’aiuto della figlia Hollyhock. Il riavvicinamento forzato con la madre, che sarà presente in quasi tutta la stagione, riesce ad approfondire tutto ciò che è avvenuto prima della vita sfavillante e dissoluta della star. Questo ci permette di capire il motivo del suo comportamento, quasi a volerci spiegare perché Bojack sia diventato così.
Dopo averlo distrutto nella scorsa stagione, gli autori hanno voluto ricostruire il personaggio, letteralmente. Lo hanno fatto elegantemente e in maniera per niente banale, riuscendo a dare una continuità alla crescita di una figura contrastata come può essere quella di Bojack.
Una quarta stagione dunque molto introspettiva che si concentra sull’esplorazione, l’involuzione e l’evoluzione di quasi tutti i personaggi; molto depressa e intima, si focalizza sulla psicologia dei suoi protagonisti. Lo fa anche grazie all’aggiunta di animazioni nuove, a due dimensioni, psichedeliche e decisamente comunicative.
Anche in questa stagione, Bojack Horseman ci propone una stringente satira sulla società e la politica, presentate con il sarcasmo sottile a cui ci ha abituato nelle scorse stagioni. Gli animali sono sempre l’espressione dei vizi dell’umanità che permettono di unire la critica sociale a tematiche estremamente delicate. In modo molto naturale infatti si parla di emancipazione femminile, LGBTQ e di asessualità.
La comunità LGBTQ ha per questo motivo accolto con entusiasmo la stagione che approfondisce in maniera liberatoria e genuina l’asessualità, presentando il primo personaggio asessuale della storia delle serie TV. Il coming-out di Todd ci mostra una parte della sessualità sconosciuta ai più; l’accento è posto proprio sul far conoscere e comprendere un modo di essere e un’idea di relazione diversa dalla concezione comune trattando una realtà ignorata da molti e risultando in questo rivoluzionaria.
Il finale è diverso dal solito, ci prepara a nuovi possibili scenari per una stagione differente dalle precedenti. Bojack Horseman si rivela così una serie dinamica che muta e si trasforma riuscendo a essere all’altezza di se stessa o addirittura superarsi, riaffermandosi come uno dei prodotti più brillanti della piattaforma di streaming più guardata al mondo.
a cura di www.mangiatoridicervello.com
Mangiatori di Cervello è una via di mezzo tra un collettivo delle conoscenze ed un magazine dove si condividono attualità, approfondimenti culturali, opinioni.
Le ragioni della collaborazione tra Kalporz e MdC puoi leggerle qui.