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ERRORSMITH, “Superlative Fatigue”
‘Superlative Fatique’ è l’ennesima sgargiante uscita a marchio PAN. Al già eccellente percorso discografico della label questa volta si aggrega Erik Wiegand, aka Errorsmith, che scolpisce un luminoso ed elastico affresco sonoro tra gigantesche bass drum sincopate, ambienti irrequieti e multi armonie ondulano irregolari. Sopravviene l’elettrizzante piacere convulsivo causato dal sound sonico dell’album, si potrebbe scherzosamente definire techno dancehall.. Non sorprende l’enorme impatto del lavoro data l’esperienza tecnica di Wiegand (sua l’ideazione del software synthesizer Razor). La mia preferita: “Centroid”.
J-ZBEL, “Nik Molina”
Ottobre, Lione, sotto il comandante Ron Morelli di L.i.e.s., l’astronave J-Zbel salpa per nuovi universi sfidando l’atmosfera dell’eterna bellezza, con snares dalle traiettorie imprevedibili e insidiose creature dai versi aciduli. Tre Hooligans barricati dietro metri di hardware, assalti breakbeat e armi lisergiche per un arcade game cosi entusiasmante che non vedi l’ora di premere play.
ROSS KHMIL, “Alt Dysnep / Fast Hydration”
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” è una legge fisica particolarmente valida anche per la musica rilasciata dalla Illuminated Paths. Questa uscita “Ross Khmil – Fast Disney / Fast Hydration” è una delle tante dove mondi paralleli si materializzano e scompaiono nello stesso contesto sonoro. Due tracce dal sound offuscato, tormentato e destrutturato che pur variando quasi completamente e repentinamente ogni pochi minuti, continua a trasmettere una sottile e adagia sensazione di disorientamento.
AMNESIA SCANNER, “AS MEE”
Amnesia Scanner si autodefiniscono “Xperienz Designers”, senza dare troppe spiegazioni a riguardo, anche se a giudicare i loro lavori – soprattutto il sito web – non dovrebbe essere difficile intuirne il perché. E cosi, in un quieto giorno Z pubblicano il loro ultimo lavoro, AS MEE: come al solito niente interruzioni tra l’acronimo e il titolo, per far trasparire il senso caotico di una metafora non terminata. Una mano strizza una strana creatura, forse un “Bejelit” che cerca invano di impossessarsi del suo padrone. Un organo rubato alla Chiesa e un accenno di percussioni chiudono lo sconfortante lavoro, di fronte il quale è impossibile non accennare a una reazione.
R-ZONE, “R-Zone #18”
I dischi del collettivo R-Zone sono sempre notiziabili. Il progetto creato per rimanere anonymous ma in realtà gestito da Legowelt e una serie di figure, arriva alla sua diciottesima uscita continuando a diffondere il mood sonoro della regione olandese The Hague. Bisturi electro, iniezioni di adrenalina industrial acid e distorte operazioni alla psiche dominano e piacciono. Questa uscita non è meno oscura e sinistra delle precedenti.
SAMUEL KERRIDGE, “Possession Control”
Con il nuovo LP su Downwards, Samuel Kerridge dimostra, nonostante la sua ibridazione scura come la grafite, di sprigionare luce come un diamante.
Possession/control arriva dritto come Il morso velenoso di una tarantola. Il ticchettio delle zampe che si avvicinano, l’attacco è fugace, le convulsioni salgono veloci come i ritmi sincopati. Una breve pausa e poi un urlo. E di nuovo si tribola finche la vista si appanna lasciando spazio a una mistica sensazione profondamente liberatoria.
BRAINWALTZERA, “Poly-Ana”
Artista sconosciuto, e avvolto da un mistico interesse nei suoi confronti, debutta con il suo primo album che suona come un lontano tributo al movimento IDM anni ’90, capitanato dall’Artista per eccellenza Aphex Twin. L’album richiama alle sonorità di Rephlex, Autechre e Boards Of Canada – sia chiaro, non è una copia di quei fantastici mondi già creati dai maestri sopra, non è quindi innovativo ma suona pur sempre fresco e gradevole. Un’altra ottima uscita dalla label spirito libero berlinese FILM.
ROBEDOOR, “New Age Sewage”
Colpisce subito la nota citrica del Palo Santo, l’incenso che viene lentamente soffiato sulla folla, mentre piccole lucine rosse sfumano il buio. Ed eccoci trascinati dai Robedoor nel bel mezzo di rituale ispanico tra i sobborghi più sporchi di Los Angeles, con il brano di apertura della loro jam, tratto dal non-troppo-fresco album di ritorno; ma aver intercettato il loro tour europeo presso LAFINE ci ha fatto risalire una gran botta.
AN GELLA, “Perma”
Il compositore danese Aske Zidore conia un nuovo moniker, ‘An Gella’, e lo inaugura con un album sperimentale dal titolo ‘Perma’ sulla sua stessa Anyines. L’esordio non poteva essere dei migliori. Analogico e strumentale dialogano, l’album è una saporita e vertiginosa pozione di suoni che ricreano la fredda atmosfera di Copenaghen tra voci, cori, archi, una chitarra, campioni e synth. L’impatto è agghiacciante come le fredde invernate danesi, estaticamente rigenerante come un focolare tra le montagne innevate del Nord Europa.
KABLAM, “Furiosa”
Hardcore attitude e militanza high tech per entrare a gamba tesa nella scena. Suona così il primo album di KABLAM, per il collettivo Janus, che si muove tra le più bizzarre sonorità del terzo millennio: R&b e reggaeton, bass music e ritmi non binari, voci cybernetiche e caprette che fanno capolino. Insomma, un elogio alla frenesia e al conflitto. Ascolto obbligatorio, per chi volesse prendere parte al corteo di Respect Is The Strongest Compliment.
(Ludovico Esposito, We Care Promotion – Knick Knack & Luca Palazzo, Knick Knack)