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James Holden, producer di musica elettronica britannico, per il suo nuovo lavoro si trasforma in energetico frontman della band “The Animal Spirits”. L’album omonimo, prodotto da Border Community (Nathan Fake, Luke Abbott ed Extrawelt, tra i tanti) si può riassumere nella secca dichiarazione rilasciata da Sir Holden in apertura del nuovo capitolo “qualcosa come una band jazz mistica che emana un sound folk e trance”: che volere di più innovativo?
Il lavoro è il frutto di una fusione senza precedenti, trovano spazio il sassofonista Etienne Jaumet, il cornettista Marcus Hamblett, il polistrumentista Liza Bec, e last but not least Lascelle Gordon del gruppo free jazz Woven Entity; il risultato è un’apoteosi di suoni e colori che navigano nel limbo “kraut, psyco, folk(tronica) ed elettronica acustica”.
Apre le danze, “Incantation”, mantra tribale, evocativo di poteri mistici ancestrali; poi, “Spinning Dance”, trasporta la spiritualità su un piano terrestre, presente, in “Pass through the fire” scorgiamo sonorità fourtetiane, cheap elettroniche, “Each moment like the first”, è una Mortal Kombat battle epica, i colpi si susseguono, “The Beginning & End of the World” e “Thunder Moon Gathering” sembrano essere due pezzi dello stesso mosaico, due amanti, diverse anime che si attraggono, poi arriviamo alla title track “The Animal Spirit”, è qui che arriva la rivelazione!, l’album, poi, si chiude con “The Neverending” e “Go Gladly into the Earth” che non riusciamo bene a scorgere dopo l’accecante bagliore profuso dalla traccia che li precede.
“The Animal Spirit” è un’opera solida, multietnica, meltin pot di culture e sensazioni capace di assorbire tutto quello che si è visto o toccato in una vita intera.
90/100
(Matteo Mastracci)